di Marta Toraldo1 e Domenico Maurizio Toraldo2

É stato pubblicato sulla rivista “Scientific Research Publishing” l’articolo “Scientific Denialism during the Covid-19 Pandemic: Science, Policy and Ethics” di Marta Toraldo e Domenico Maurizio Toraldo.
Lo proponiamo in più uscite sul nostro sito in italiano, auspicando, tra i nostri collaboratori e i lettori un’ampia riflessione sui temi proposti.

1 Laureata in Filosofia presso l’Università del Salento
2 Dipartimento di Riabilitazione, Direttore dell’Unità Cardio-respiratoria della ASL Lecce(https://orcid.org/0000-0003-0023-0212)

Abstract

Questo articolo offre una riflessione su alcuni aspetti della “governance sanitaria” durante la pandemia da Covid 19. La pandemia è stata oltre che una crisi sanitaria, anche una crisi della governance globale in cui si sono mistificati i ruoli della medicina scientifica, dei sistemi sanitari e comunicativi del dato scientifico. Nell’articolo vengono riportati gli interventi di scienziati comparsi su “Science”, “N Engl J Med”, “Sci Am”, “Front Public Health” che prendono una posizione politica contro il negazionismo scientifico rompendo la tradizionale neutralità. Viene riportato il caso di negazionismo scientifico del Presidente Donald Trump nella disastrosa politica sanitaria degli USA. Questa analisi discute gli effetti della pandemia sui sistemi sanitari e sulla popolazione generale e sulle modalità e le contraddizioni con cui la scienza è stata prodotta e applicata. Si tratta di comprendere come scelte politiche ed economiche ideologiche sbagliate abbiano prodotto modelli di sviluppo scientifico incoerenti e contraddittori che hanno prodotto effetti sanitari disastrosi per i cittadini. Viene presentato documento PISA-OCSE 2015, Rapporto PISA-OCSE 2015, Assesment and Analytical Framework come “science literacy” in cui viene proposta la necessità di sviluppare dal punto di vista didattico nelle giovani generazioni questioni riguardanti la didattica della scienza. Viene riportata l’esperienza di The American Association for the Advancement of Science (AAAS) che riconosce e celebra il valore dell’accessibilità che la scienza apporta alla conoscenza e all’impresa scientifica nella società. La nostra analisi suggerisce che, poiché le ideologie politiche forniscono le proprie definizioni del bene comune, il posto della conoscenza scientifica nel processo di governance politico della scienza, deve avere un ruolo diverso al pari delle libertà individuali,  in questo modo le politiche sanitarie possono influenzare la risposta alle minacce globali.

Il negazionismo scientifico

Il COVID-19 sarà ricordato per molte cose, ma tra le tante, la pandemia, che ne è conseguita, sarà ricordata perché ha cambiato le dinamiche del fare scientifico e della comunicazione scientifica e della politica sanitaria. L’effetto pandemico se da una parte è stato positivo perché ha stimolato nuove competenze e scoperte scientifiche e culturali legate alla scienza dall’altra si è verificato un fallimento della risposta sanitaria assistenziale per l’incompetenza di alcuni decisori politici.

Tra la fine del 2019 e la comparsa della sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus 2 (SARS-CoV-2) responsabile della malattia da coronavirus (COVID-19) a Wuhan, in Cina [Carvalho T. et al 2021] fino al dicembre 2021, quando il vaccino Pfizer / Bio Ntech è stato autorizzato dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti, le uniche misure disponibili a livello politico per i governi per limitare la diffusione del virus, erano i test diagnostici, tracciamento, isolamento e obbligo di indossare la mascherina e distanziamento sociale, come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le analisi retrospettive [Wang H, et al 2020] stimano il numero di persone morte di Covid-19 durante il 2021 siano state 18,2 milioni.

In retrospettiva, le risposte dei governi democratico-liberali alla pandemia di COVID-19, che richiedevano principalmente una buona organizzazione e comunicazione con i cittadini, spesso sono arrivate troppo tardi per prevenire la diffusione del virus e soprattutto sono apparse molto disordinate ed inconcludenti. Ogni governo ha attuato la propria strategia sanitaria con scarso coordinamento internazionale, ciò a volte ha portato a situazioni difficili (ad esempio il governo svedese durante la pandemia non ha effettuato il lockdown). Le ampie differenze nella valutazione del pericolo e nella scelta delle strategie di controllo attuate dai vari governi non possono essere attribuite alla mancanza di informazioni scientifiche, che sono state, al contrario, ampiamente disponibili a tutti i governi durante la crisi. Le informazioni sulla diffusione dell’epidemia e sui metodi di controllo sono state condivise in tempo reale anche dalle principali riviste scientifiche internazionali e dall’OMS, che è stata ampiamente coinvolta nel fornire formazione e assistenza tecnica sulla sua piattaforma Open WHO e nell’invio di esperti attraverso la sua rete globale di allarme e risposta alle epidemie (Global Out break Alert and Response Network (GOARN) ed il (Public Health Emergency Operations Centre Network) (EOC-NET) [Kuznetsova L, 2020].

Molti scienziati hanno accusato i leader politici per la loro incapacità di controllare l’epidemia e [vedi il governo italiano ed WHO, il caso Francesco Zambon e Ranieri Guerra] speravano che le elezioni democratiche avrebbero risolto il problema. [https://it.euronews.com/2020/12/22/covid-in-italia-rapporto- censurato-dall-OMS-tedros-sapeva].

Questo problema è stato affrontato dagli editori dei prestigiosi New England Journal of Medicine 

[Editorial, N Engl J Med. 2020] e di Scientific American [Now S., Sci Am. 2020] che hanno avuto la capacità di rompere con la loro secolare neutralità politica per chiedere un voto contro Donald Trump e la sua politica, accusandolo di aver minato la fiducia del pubblico nella scienza e nelle istituzioni sanitarie e scientifiche pubbliche. Trump ha operato scelte che spingevano a eliminare le regole sanitarie dell’Agenzia per la protezione ambientale, Environmental Protection Agency, (EPA o USEPA), esponendo le persone a maggior rischio di malattie cardiache e polmonari causate dall’inquinamento e dall’infezione virale. Ha sostituito i molti scienziati nei comitati consultivi delle agenzie scientifiche con rappresentanti dell’industria e del mondo degli affari e finanza. Nella sua continua negazione della realtà, Trump, ha ostacolato le politiche degli Stati Uniti contro il cambiamento climatico, sostenendo falsamente che non esiste crisi climatica  e ritirandosi dagli accordi internazionali per mitigarlo. Il cambiamento climatico sta già causando un aumento delle morti legate al calore e un aumento di forti tempeste, incendi e inondazioni estreme.

Come notato dalla rivista Science [Editorial, Science 2020] il presidente Trump, inoltre, ha a lungo negato il pericolo della pandemia di Covid-19 vietando all’inizio l’uso delle mascherine e «ha propagandato l’idrossiclorochina come trattamento efficace e prevenzione per COVID-19 senza prove scientifiche». Il presidente Trump ha trasmesso un video su Twitter che promuoveva un trattamento farmacologico la cui efficacia contro COVID-19 non era stata dimostrata [Tanne JH, BMJ, 2020]. Infine il Presidente Trump e la sua amministrazione hanno anche attaccato pubblicamente la credibilità di diverse agenzie federali come la Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Anthony Fauci, Direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID)eDeborah Birx, Coordinatrice della task force coronavirus della Casa Bianca, hanno parlato con forza della necessità di indossare maschere a scopo preventivo dell’infezione virale. Solo dopo molto tempo dall’inizio della Pandemia, lo stesso presidente ha approvato l’uso della mascherina per prevenire la diffusione del virus, invertendo la posizione precedente [Editorial, Nat Biotechnol. 2020].

Le conseguenze di questa negazione della minaccia e del discredito sulla scienza ha avuto effetti  sulla salute pubblica e Donald Trump ha dimostrato di non aver molta affinità per la politica basata sulla scienza o per seguire le norme scientifiche sanitarie. Ma le sue scelte politiche erano dettate dalla necessità di una rapida ripresa economica dopo il lockdown e dalle prospettive elettorali legate al consenso elettorale. Le sue scelte così si sono concentrate contro l’indipendenza delle Agenzie Federali tra le quali la prestigiosa Food and Drug Administration (FDA) ed i suoi attacchi sono stati sono stati sempre più fitti e numerosi. Ha affermato il primato dell’Economia sulla Salute Pubblica. Alcuni stimano che potrebbe essere stato responsabile, con la sua politica negazionista, del 40% della mortalità dovuta a Covid-19 negli Stati Uniti negli anni 2020-2021 [Woolhandler S., Lancet 2021].