Il figlio gay
di Marcello Buttazzo –
Intervistato su Rai2 da Francesca Fagnani per il programma “Belve”, il presidente del Senato Ignazio La Russa, a un certo punto, ha affermato: “Accetterei con dispiacere la notizia di un figlio gay: come se fosse milanista, diverso da me. Un padre etero vorrebbe che il figlio fosse come lui”. Sono dichiarazioni gravi, per di più proferite da un importante rappresentante dello Stato. Se questa è la tendenza culturale in Fratelli d’Italia, non c’è da stupirsi che questo governo Meloni non si batterà mai per una giusta legge contro l’omotransfobia. Alessandra Maiorino, vicepresidente Movimento 5 Stelle al Senato, ha sostenuto che “per molti genitori avere un figlio gay non è un dispiacere ma è certo una preoccupazione, proprio perché esistono persone come La Russa che si lasciano andare a commenti offensivi”. In una società moderna, aperta, ci vorrebbe il massimo rispetto per le alterità, per la gente, per tutti. Differenziare gli uomini e le donne in base all’appartenenza di genere, è un’ingenuità volgare, grossolana, assoluta. Le famiglie, la scuola, le altre agenzie educative, le istituzioni dovrebbero essere molto accorte a divulgare in modo esemplare valori virtuosi e a non nutrire di linfa velenosa il geme della discriminazione. Soprattutto, dovremmo abbandonare la falsa e rozza vulgata, secondo la quale l’orientamento sessuale è un intendimento arbitrario a cuore leggero. Come ha detto il segretario di Sinistra italiana, Nicola Frantoianni, “La Russa fa intendere che l’orientamento sessuale sia una scelta come un’altra. Non è vero”. La Russa, inoltre, non è nuovo ad attacchi contro la comunità Lgbtqi+. Comparare l’orientamento sessuale d’un individuo alla scelta d’una squadra di calcio è un esercizio altamente sconcio. Personalmente, non ho figli. Ma se avessi un figlio e una figlia, la mia premura primaria non sarebbe quella che fossero etero come me, ma felici. E brave persone, oneste, studiose, rispettose del proprio sé e degli altri. Vorrei magari solo che non fossero fasciste.
Marcello Buttazzo
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.