di Marcello Buttazzo –

A cosa servono le grandi adunate degli integerrimi conservatori, che hanno la pretesa di mostrare e di divulgare i valori “veri”, le “regole” dello stare al mondo? Giovedì 21 marzo, a Subiaco, i parlamentari dell’Ecr (European conservatives and reformists), di cui fa parte anche Fratelli d’Italia, hanno sottoscritto la “Carta dei valori conservatori”. Per l’Italia era presente il fior fiore della politica attiva contemporanea, dal capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo Carlo Fidanza, al ministro “capotreno” Francesco Lollobrigida, fino al redivivo filosofo e senatore Marcello Pera. Questi signori sono semplicemente anacronistici, fuori dal tempo e dalla storia. Continuano a battersi strenuamente a favore della famiglia tradizionale (come se fosse l’unica ad esistere), contro la teoria gender, contro ogni alterità. Questi signori sono ontologicamente illiberali, dal momento che vogliono affermare coercitivamente “il ruolo assoluto della fede e della morale nella formazione d’una società giusta”. Vorrei tanto che fosse vivo Marco Pannella e che spiegasse al filosofo Marcello Pera la superiorità culturale d’una società che sappia fare il pieno di morali, la necessità di aderire a modelli religiosi e areligiosi per la crescita d’un Paese. Vorrei che fosse vivo Pannella perché insegnasse al “liberale” Pera i rudimenti della convivenza civile.

Marcello Buttazzo