Luigina Parisi, “D’invisibile è tessuto l’amore”
di Marcello Buttazzo –
Con altri occhi guardano i poeti.
Non è solo foglia il pampino che cade
né solo cielo l’azzurra distesa.
L’insondabile è la loro terra
il destino della caduca vita.
E si fingono Dio per non morire.
Luigina Parisi, cittadina di Racale, laureata in Scienze Biologiche, nel 2019 ha esordito con il romanzo “Sara”, che le è valso la pubblicazione della prima raccolta di racconti Malurnia per VJ Edizioni. Nel 2020, ha pubblicato per Musicaos Editore il romanzo “Un abbraccio sospeso” e nel 2021 con Storie di Libri la raccolta di poesie “Fiori di canto”. L’autrice leccese, nel settembre 2023, sempre per Storie di Libri di Pasquale Cavalera ha dato alle stampe una nuova silloge dal titolo “D’invisibile è tessuto l’amore”. L’esistenza non è solo ciò che appare manifestamente nella esperienza. C’è un filo rosso che naviga nel sommerso degli umani, che li lega, li cementa, li accomuna. E l’amore è, senz’altro, il collante connettivo che tiene unita l’incerta e alterna vicenda umana. L’amore è il carminio che furoreggia e monopolizza tutte le stagioni (dall’infanzia alla vecchiezza inoltrata). In una nota, in apertura del libro, Luigina Parisi scrive: “Vivere è provare sentimenti e saperli riconoscere, tessere empatia e saperla gestire, è navigare dentro sé, esplorare il mondo e saperlo vedere”. Vivere davvero vuol dire indagare consapevolmente dentro sé, con misura, con raziocinio, per riconoscere quella linfa vitale che batte all’interno, per poi donarla all’altro, sapendo sempre edificare ponti di conoscenza. “Non c’è pensiero maturo senza buone parole”, dice Luigina. E, in effetti, la parola va sempre analizzata, pulita, purificata, non solo nell’approccio scritturale. La parola è il tramite che ci mette in sintonia con gli altri, con le altre, ed occorre che essa sia chiara, adamantina, comprensibile. Scorrendo “D’invisibile è tessuto l’amore”, troviamo un ampio caleidoscopio di sentimenti. Luigina si sa prendere cura del prossimo e del tempo interiore: “Ogni attimo ha la sua importanza/prepara al successivo./Curiamo l’attimo./” Con questi suoi versi delicati ed essenziali, l’autrice sa penetrare nelle venature del linguaggio con semplicità, sa far balenare alla luce del sole le sensazioni, che accomunano tutti gli umani. Tina Cesari, nella prefazione, sostiene che la poesia di Luigina “non è fatta di estremi criptici messaggi sbandierati ai quattro venti”. La poetica di Luigina è semantica dell’amore, declinato in varie modalità e forme, secondo un lessico lineare, senza complicanze. La Natura è avvolgente, permeante, in “D’invisibile è tessuto l’amore”. La Natura erompe e si palesa in gorgheggi del mare, in stelle in notti senza luna, in petali d’oleandro che dondolano, in lune stellate, in brezze leggere, in colore di macchia, in tremule sere, in cantare di grilli, in fiumi neri, in rugiada al mattino. La poesia di Luigina è anche una rievocazione del mondo dell’infanzia, coi racconti della nonna, con la terra amata di Melissano scorta sotto nuvole cinerine, acquarello di Monet. Un omaggio sentito viene fatto alla madre, che è madre d’ogni arte, madre d’ogni sogno, e che le insegnò il gesto dell’amore. Si leva il grido dell’autrice contro le guerre: “Dove stava la pietà/in quale gorgo scomparsa, /in quale gola riarsa era l’amore?/” L’invisibile va continuamente nutrito, vezzeggiato, perché in esso alloga la nostra più autentica vita interiore, il nostro lapislazzulo da custodire nello scrigno dell’anima. La vita va coccolata continuamente, la ferita va risanata. Luigina canta: “Mi attendono giornate da ricucire”. Come tutte le poetesse, come tutti i poeti, come tutte le persone, Parisi si concentra su alcune prerogative dell’essere: l’attesa e la speranza: “Di tutto il grigio/trattengo l’azzurro/slegando un sorriso./”E come tutti gli spiriti sensibili, va alla ricerca del suo tempo, del suo spazio. “D’invisibile è tessuto l’amore” è un libro di poesie da leggere, in cui domina la venustà d’una donna passionale. E in cui non mancano notazioni secche di adamantino lirismo: “S’offre/al risveglio/il pensiero/”; “Vorrei essere epifania/ e donarti un tempo/ profumato d’infinito/”; “M’oscura la vista/ il nero / d’un giorno mai sorto/”.
Vento fresco
sulla pelle lustra
in un giorno stretto
gli occhi
biasimano
il viso
una smorfia
di sgomento
lo spaurisce.
Marcello Buttazzo
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