di Marcello Buttazzo –

Papa Francesco, nei giorni di Pasqua, lanciò un appello affinché si addivenisse ad un salario universale per gli esclusi dall’economia formale, la cui indigenza s’è aggravata con il progredire dell’emergenza Covid. Ora anche Achim Steiner, amministratore del programma di sviluppo delle Nazioni Unite, ha proposto un reddito minimo mensile per i disagiati in tempo di pandemia. L’obiettivo è quello di proteggere le fasce più deboli della popolazione mondiale, consentendo loro di rimanere a casa. Secondo gli studi, pare che occorrerebbero 199 miliardi di dollari, per garantire uno stipendio di base a 2,7 miliardi di persone che vivono in povertà in 132 Paesi. Una misura necessaria per alleviare le sofferenze di tante persone disperate, che non riescono a sfamarsi se rimangono a casa. Certo, si tratta d’un investimento assistenzialistico. Di civiltà, di bellezza umana. Benedetto. In Italia, leader come Berlusconi, Salvini, Meloni, Renzi, hanno bollato il Reddito di cittadinanza, altro intervento assistenzialistico, come un provvedimento negativo, denigrandolo pesantemente. Ma ciò che garantisce e soddisfa i bisogni primari ed essenziali della cittadinanza, si può ascrivere solo a una forma di buon governo. 
                                                 Marcello Buttazzo