di Marcello Buttazzo

Il vicepremier e ministro dell’Interno Salvini, sulle politiche immigratorie, fa la faccia truce, il ghigno feroce. Di fatto, lui tiene fede alla sua “cultura” sovranista e a tutto ciò che ha promesso in campagna elettorale al suo popolo plaudente. Deludono, invece, ampiamente i leaders grillini. Giggino Di Maio e il ministro Bonafede si preparano a salvare il “Capitano” Salvini dal processo, dal momento che assicurano che sulla nave “Diciotti” ha deciso all’unanimità l’esecutivo giallo-verde. Che bel governo davvero. Intanto, ottime e incoraggianti notizie arrivano dalla Sicilia. Ugo Forello, avvocato, fondatore dell’associazione antimafia Addiopizzo, ex capogruppo del Movimento 5 stelle al comune di Palermo, si dissocia bruscamente e apertamente dalla linea degli esponenti pentastellati: “Non parlate in mio nome”. E, rivolto a Luigi Di Maio e a Danilo Toninelli, ha scritto su Facebook: “Il vostro modo sprezzante di parlare di persone, come se fossero cose, non è accettabile”. C’è davvero la fondata consapevolezza che più di qualche leader pentastellato, per garantirsi rassicuranti posizioni di privilegio, abbia svenduto e tradito le sue idee umanitarie delle origini. 

                               Marcelo Buttazzo