S’addorme
nel petto
un’ansia antica.
Le corse sfrenate dell’infanzia,
color di mandarino color d’arancia,
il tempo senza tempo dell’adolescenza,
quando lei era già più d’un’ipotesi d’amore,
più d’uno stratagemma d’infinito,
invenzione di occhi belli.
Lei era già
nel giorno immoto delle more
l’incredibile esplosione
di lampi di tuoni
a sbalordire l’esistente.
Si desta
nel cuore
un rinnovato stupore.
L’ansia palpitante
di sentirsi chiamare
finalmente per nome,
il candore di giglio
d’un verso bisbigliato
di là d’ogni dolore.
S’addorme
nel petto
ogni remota melanconia.
E i tuoi occhi belli
sono il più mirabolante estro
d’un Dio creatore.

Marcello Buttazzo