di Giuseppe Fioschi

Ritorno a sognare
anomale avventure
di strabiliante splendore,
che non a tutti è dato vedere.

Irreali o vere
intime o straniere
sorgono a stupirmi la logica.

Dal fondo titanico
una luna di rosso infiammata
dilatava lo scenario.

Il fuoco sfrecciava
tra corsieri lattei
e un carro
ascendeva la luce
di corpi celesti.

Intravidi il principio del male
nel torreggio antropico,
brandelli della mia carne
discendere un condotto ormai finito
di marchingegni e vesti allargate
disseccate da passanti.

In questa terra strozzata, morivo.
Il vento poi soffiò
l’alito di Dio
riconsegnandomi alla vita.

 Giuseppe Fioschi