di Viviana Indraccolo –

Avevo un amico / nemico che mi puntava il dito / intuii ben presto che quel dito non mi feriva / ma poi ci rinunciò / indietro poi tornò / e quel dito in un abbraccio si trasformò…”. Sono alcuni versi della nuova canzone “Cattivo” di Riccardo Povero, in arte Papa Ricky, uno dei precursori del reggae salentino, militante dello stile e della scena che ha contribuito a far conoscere in tutta l’Italia, soprattutto a Bologna (luogo del suo esordio), dove ha vissuto proponendo la sua musica piena di ritmo, di melodia, di allegria e soprattutto impegnata su temi sociali.

Nel periodo bolognese il suo testo più intenso era “Comu t’a cuumbenatu” che raccontava del malessere giovanile che si respirava nel Salento nei primi anni Novanta, un “grido” contro la violenza, l’ignoranza e l’ingiustizia di chi si era “fatto la pancia” speculando sul popolo; “Comu t’a cuumbenatu”incitava a lottare per una vita migliore…“A stu mundu ci nu tieni fantasia de sicuru te vene na malatia…”.

Ritornato a Lecce mette da parte la musica e trova lavoro. Lui si è sempre definito cantante/proletario, non ha mai rinnegato il suo mondo e non ha mai avuto paura di “sporcarsi le mani” lavorando. Oltre ad essere un grande cantante Riccardo Povero è personaggio della scena artistica salentina, si dedica alla pittura realizzando quadri pieni di colori, di segni e di “sogni” e alla cucina, già perché Ricky è un ottimo cuoco, un coltello e forchetta era i suoi simboli ai tempi dell’Isola nel Cantiere a Bologna.

Nel 2012 ricompare sulla scena musicale con con l’album: Villa Barca. Il testo che apre il disco è “Libero”, testo importante, musicalmente dinamico, cantato a voce piena. “Io sono libero, penso libero / ritrovo i miei colori, conosco i sapori, cerco il piacere evito dolori / libero di scegliere, pronto a dimenticare / la vita non è una favola / grazie ai regali della musica il resto sulla pelle mi scivola…” Villa Barca, album pieno di poesia ha fatto riscoprire al pubblico la forza espressiva di Riccardo, atteso da molti e screditato da altri, approdato come da un mare in tempesta.

Così giungiamo ad oggi e ai suoi due nuovi testi, musicalmente allegri e ballabili ma dai testi che si sposano profondamente con l’attuale società e con la consapevolezza dell’età matura… In “Fake To Fake” Papa Riky canta del sesso virtuale e del modo squallido di viverlo e praticarlo a distanza tramite webcam con persone sconosciute che hanno una doppia vita. Il video è molto esplicito e accompagna le parole come in un fumetto: “Fake to fake / falso o tu falsa / o forse sei vera nel tuo mondo sincero / ma sei Chiara o sei Piero…”.

“Cattivo” è una canzone sulla consapevolezza del marcio esistente nel nostro paese e del nuovo modo di approcciarsi al male sia nei rapporti interpersonali sia nello schifo della politica:“Gli sbalzi d’umore confondono il cuore / ritorna il dolore / rispondi a dovere / e ora che tutti siamo più grandi facciamo la somma dei danni / esperienza porta impazienza / la dieta ti aumenta la panza / una soluzione a tutto questo ci sarà / guarda come sorrido / ora sono cattivo / e un buono se diventa cattivo non reagisce più / perché se poi lo fa non se ne pentirà”. Sono le parole di Riccardo esplicative e vere… Già, perché siamo tutti positivi /cattivi…