di Marcello Buttazzo –

Il servizio pubblico dovrebbe informare, non eludere, non tralasciare. O, peggio, disinformare. Sabato 30 novembre, su Rai1, nel programma musicale “Una storia da cantare. Lucio Battisti”, s’è giustamente celebrata l’opera artistica del cantautore di Poggio Bustone. Ospite d’onore il paroliere Mogol che, per un decennio, ha scritto i testi delle meravigliose canzoni del musicista, prematuramente scomparso. Personalmente, ho molto amato e continuo ad amare Battisti, che è stato uno sperimentatore d’avanguardia, un rivoluzionario del cantar leggero italiano. Non intendo fare alcuna valutazione critica sul programma condotto da Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero. Non ho le competenze. Epperò, ho potuto notare una gravissima, imperdonabile manchevolezza. Non so per quale recondito e manifesto motivo, Ruggeri e gli altri autori, omaggiando Battisti, non abbiamo minimamente rammentato il sodalizio del cantante con il poeta Pasquale Panella. Eppure, dal 1986 al 1994, Lucio e il poeta emetico romano hanno pubblicato 5 Lp affascinanti di assoluto valore. Alcune canzoni, da “Le cose che pensano” a “Don Giovanni, da “La sposa occidentale” a “Per nome”, da “L’apparenza” a “Estetica”, sono sublimi opere d’arte.

Marcello Buttazzo