di Marcello Buttazzo –

I migranti fuggono dalla Tunisia, dove vengono perseguitati, deportati verso i confini desertici del Paese, e s’avventurano con fatiscenti barchini nelle acque del mare nostro per salvarsi la vita. In Tunisia, questa gente desolata non gode d’un sistema d’asilo e di accoglienza adeguati. I diritti umani vengono violati. Al cospetto d’una emergenza popolazionistica, il nostro governo non trova di meglio che fare la guerra senza quartiere alle navi Ong. Perché questa strategia? Ovviamente solo per motivi ideologici, per non darla vinta alla sinistra e al pensiero progressista. Lunedì 21 agosto, Aurora, la barca veloce di Sea Weatch, è stata sequestrata dopo aver salvato 72 persone. La “colpa” della Ong è di aver fatto sbarcare questi disperati a Lampedusa e non a Trapani, primo porto assegnato all’imbarcazione. In pratica, la nave Aurora ha contravvenuto alle regole della “razionale” Legge Piantedosi. Il numero di migranti arrivati in Italia dall’inizio dell’anno supera i 105 mila. Tantissimi sono i minori non accompagnati, che giungono sulle nostre coste. I sindaci di centrosinistra e di centrodestra si lamentano dal momento che “l’accoglienza è al collasso”. Ci vorrebbe una politica migratoria meno asfittica, aspettando magari l’intervento della eternamente latitante Europa. Il governo Meloni dovrebbe modificare l’improduttiva e securitaria Legge Piantedosi. Scatenare, fra le altre cose, un conflitto contro le navi Ong è un po’ come ingaggiare una vera e propria battaglia contro i mulini al vento. Aurora, la nave di Sea Watch, per logica e per umanità, non doveva essere sequestrata. Sbarcare a Lampedusa era l’unica opzione possibile per Aurora, che era a corto di carburante, di cibo e di acqua potabile.

Marcello Buttazzo