di Luigi Gigi Mangia –

Nessuno poteva pensare che: l’anno del Pipistrello dovesse causare nell’uomo una nuova patologia, “La Sindrome della Nebbia Cognitiva”. Abbiamo sempre creduto che: il Covid colpisse e danneggiasse solamente i polmoni. Recenti studi, invece, hanno dimostrato che, i guariti da Covid presentano delle difficoltà, nell’uso della memoria, nell’orientamento e nelle operazioni cognitive, oltre a sentirsi stanchi. È la “Sindrome della Nebbia Cognitiva”. La Sindrome della Nebbia Cognitiva lascia nei soggetti colpiti dal Covid invalidità permanenti.

Da noi, il virus ha colpito anche il mondo dell’istruzione: siamo stati gli unici in Europa a tenere chiuse le scuole per troppi lunghi mesi. Gli studenti hanno perso il rapporto con la conoscenza, con lo studio, interrompendo la loro crescita personale ed intellettuale. Il Paese, in mano ai commissari, si è perso in chiacchere, come i banchi a rotelle, e non si è preoccupato dei veri problemi della Scuola e dei ritardi tecnologici dell’Italia.

Nel passato, mentre Germania e Francia, facevano investimenti importanti nella Sanità e nell’Istruzione, l’Italia tagliava gli investimenti proprio nella Sanità e nell’Istruzione. Ricordiamo i tagli e la politica, distruttiva nella Scuola e dell’Università, del famoso tandem Valentina Aprea e Maria Stella Gelmini del Governo Berlusconi.

Rischiamo di diventare un Paese di vecchi asini malati e di giovani impreparati, proprio a causa dell’Anno del Pipistrello cinese. L’Europa, però, ci offre una mano di grande aiuto: 36 miliardi del MES a tassi molto favorevoli, vicini allo zero. Non si capisce la ragione del rifiuto di questi miliardi. L’Europa pone delle condizionalità scontate, come la regolarità degli investimenti, la verifica degli obiettivi e, soprattutto, il recupero dei ritardi nella Sanità e nella Scuola. Sono, queste, condizioni normali che qualunque investimento, in Economia, deve rispettare.

Mi chiedo, dove sta la paura? Dove stanno le difficoltà: forse nell’impossibilità di non poter sperperare e rubare, come le cronache di questi giorni ci dicono?

Un Paese che ha un debito del 160% sul PIL, può davvero rinunciare ai 36 miliardi di Euro per salvare la Sanità e guarire la Scuola?

I giovani e le famiglie chiedono di avere una Sanità che cura ed una Scuola che prepara, e dicono, a gran voce, che il debito che finanzia i mille ristori del Governo Conte lo pagheranno i giovani.

Luigi Gigi Mangia