di Marcello Buttazzo –

Il deputato di Azione Enrico Costa ha scritto su Twiter: “Ho depositato la proposta di legge sul fine vita nello stesso testo già approvato alla Camera e arenatosi al Senato”. Apprezziamo la buona volontà di Costa, ma verosimilmente nel prossimo operato di questo nuovo governo, che peraltro ancora si deve insediare, assisteremo ad un ostracismo nei confronti dei “nuovi diritti”. È vero, la Corte Costituzionale nel 2019 aveva dato disposizioni precise circa la necessità di dover giungere a una qualche normativa su una dirimente tematica eticamente sensibile. Ma vorremmo chiedere al volenteroso Costa: s’è guardato attorno? Da Fratelli d’Italia alla Lega di Salvini, dai centristi di Lupi agli azzurri di Forza Italia, sono tutti ancorati strettamente ad una concezione oltranzistica di difesa della “vita umana”. Sempre e comunque. Una strenua lotta di retroguardia, dal momento che si fonda su una posizione ontologica astratta (e inoltre falsa), poco rispettosa delle esigenze dello Stato laico e liberale, poco aderente alla realtà effetti va d’una comunità, quella italiana, che vorrebbe che si legiferasse su questioni bioetiche essenziali. 

Marcello Buttazzo