di Marcello Buttazzo –

Storicamente, in Italia, la sinistra e i Radicali sono stati sempre molto attenti alla tutela dei diritti civili e umani. Negli ultimi anni, di accese discussioni eticamente sensibili, si sono espressi positivamente relativamente alla difesa e all’avvento dei cosiddetti “nuovi diritti” (come, ad esempio, la possibilità di ricorrere al suicidio assistito e anche all’eutanasia, però in un quadro normativo controllato e rigoroso).

Il centrodestra è arroccato, invece, su posizioni conservative, di chiusura, se non addirittura di malcelato boicottaggio. Epperò, allargare la sfera dei diritti non dovrebbe scatenare mai guerre ideologiche, nella fondata consapevolezza che una classe politica matura e responsabile dovrebbe andare incontro alle necessità della cittadinanza.  Eppure, su alcune questioni, che lambiscono il campo minato dell’etica, in Italia, centrodestra e centrosinistra dibattono animatamente, a volte rozzamente, aprendo scenari improponibili. Mesi fa, quell’applauso osceno del centrodestra, che affossava in Parlamento il ddl Zan, è una testimonianza evidente d’una caduta di stile, d’una recrudescenza grossolana, d’una cultura approssimata per difetto. In una società multiforme che ancora discrimina, non dovrebbero esserci riserve per approvare una doverosa normativa contro l’omotransfobia. Occorre saggezza, maturità, lucidità, che possiamo ritrovare, tra l’altro, nelle parole del segretario del Pd, Enrico Letta: “Dobbiamo fare di tutto perché entro la fine della legislatura si riesca ad approvare, con le dovute mediazioni, la legge”.

Marcello Buttazzo