di Marcello Buttazzo –

La ministra della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità Eugenia Roccella e il capogruppo al Senato Malan hanno preso recisamente le distanze dal senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia e dal suo improvvido disegno di legge. Menia e in precedenza anche Maurizio Gasparri di Forza Italia e Massimiliano Romeo della Lega avrebbero voluto far approvare per legge il riconoscimento della personalità giuridica del nascituro. Insomma, questi tre campioni della politica retrograda avrebbero voluto modificare il Codice civile, per introdurre la capacità giuridica del concepito. Secondo le idee retrive di Menia, Gasparri, Romeo, anche l’embrione dovrebbe reclamare una dignità antropologica inviolabile, sempre e comunque (perfino prima del quattordicesimo giorno dopo la fecondazione). In tal modo, si asseconderebbero le pretese più anacronistiche e più oltranzistiche dei vari movimenti pro-vita, finendo, nei fatti, con criminalizzare gravemente la donna, costretta a ricorrere ad una interruzione volontaria di gravidanza. Però la presidente Giorgia Meloni è molto scaltra e accorta e, piuttosto che mettere massicciamente le mani su una tematica eticamente sensibile, si scatena sulle normative anti rave, sulle navi Ong, sulle intercettazioni. 

Marcello Buttazzo