di Marta Toraldo –

Ti vorrei vedere nel mio campo, questi versi iniziali sono una sorta di mantra e appaiono nelle prime pagine di “e se nel giallo ti vedrò”. il libro di poesie di Marcello Buttazzo edizioni IQdB 2023 che porta come sottotitolo e “sarà per tenere acceso il sole”. Il libro – edito nella collana di poesia de I Quaderni del Bardo di Stefano Donno – è dedicato dall’autore ad “ogni bambino del mondo e a chi si sente ancora tale”.

È un invito alla lettura non omologata ed anticonformista, quello del poeta, che guarda lontano come in un sogno dove ama mettersi in gioco con i suoi pensieri ed i suoi stati d’animo. È un autoritratto che narra una storia sentimentale sempre tesa alla ricerca spirituale tra il sacro ed il profano con l’obiettivo di costruirsi un’identità umana e poetica.

La donna con la sua carnalità negata, metafore di una storia personale sempre possibile tra psiche ed esperienza umana nel magma dei propri ricordi ed esperienze giovanili. Una donna sofferta, agognata, ascetica e ricordata sulle ali della memoria. Queste liriche narrano la sofferenza per una vita inquieta e difficile da vivere in pieno, sospesa tra l’attesa di una gioia mancata e sperata e la sofferenza quotidiana di vivere l’incognito e l’impossibile e la frustrazione.

Marcello è un eroe mitologico smarrito nel riflusso del tempo e della memoria dove i luoghi si confondono con le pietre della realtà vissuta, terreno di prova delle ansie, delle frustrazioni, delle speranze e delle attese della giovinezza perduta per sempre. Questo libro di poesie nasce da un’anima nomade e punta soprattutto all’essenza della lettura che non è né intrattenimento né puro studio delle cose, ma può essere, nella vita di chi legge, una sorta di oracolo come responso fornito dalla divinità poetica che cerca di spiegare l’inspiegabile codice della propria esperienza. Le sue risposte poetiche nascono da una domanda relativa al senso della vita e del presente e danno risposte che non pretendono l’infallibilità. Queste liriche, potenti come risposte divine, possono essere definite irrealis mood cioè modi verbali per indicare moti dell’anima che sono accaduti o che potrebbero non accadere in una dimensione dentro e fuori dal tempo e che potrebbero avere una continuità emozionale tra i fatti del mondo vissuto e le congetture sperate o meglio tra realtà sperimentata e quella poetica sublimata. I versi di Marcello Buttazzo ci fanno pensare che ciò che possiamo immaginare nella nostra mente esiste sempre in un’altra dimensione, in un altro tempo, in un altro sogno azzurro possibile. Buttazzo è un poeta visionario e contrastato che vive ramingo, da sognatore in eterno conflitto tra terra e cielo, tra necessità di una carnalità pulsante e coinvolgente e pensieri mistici, metafisici e divini; forse proprio in questo dobbiamo cercare la chiave di lettura della sua poetica.

Marta Toraldo