Il Magazzino di poesia di Spagine è mosso da uno sguardo sul presente della scrittura poetica salentina e sulla natura dei poeti nel tempo di adesso. Un campo fertile di esperienze e di prove.

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“Il magazzino di poesia è un luogo; luogo in un luogo, il Fondo Verri e luogo nella rete. La sua forma digitale è quella dell’e.book, un libro “immateriale” da sfogliare che può ritrovare la sua materialità di libro una volta che l’autore scegli in autonomia di stamparlo. Un’editoria leggera, essenziale, mirata solo al contenuto. Le copertine del magazzino di Spagine sono in tinta unita senza immagini, molti i colori sin qui usati, per “disegnare” un aggregato, una comunità che crede nell’autonomia espressiva del far versi, nell’autonomia critica del poeta, della visione che nella poesia trova sintesi e canto”.

I poeti del Magazzino di Poesia di Spagine sono in ordine di pubblicazione: Elena Ghigas, Gianluca Conte, Francesco Aprile, Gioia Perrone, Paolo Vincenti, Vito Antonio Conte, Maira Marzioni, Lea Barletti, Massimiliano Manieri, Ilaria Seclì, Eliana Forcignanò, Marco Vetrugno, Biagio Lieti, Renato Grilli, Irene Leo, Linda Perrone, Elisabetta Liguori, Massimo Grecuccio, Alessandra Capone, Marcello Buttazzo, Francesco Pasca, Silvana Andronaco, Serena Ramirez, Lella Ginestra, Marta Toraldo, Tiziana Buccarella, Giuseppe Semeraro, Simone Giorgino, Ilaria Caffio, Dario Goffredo.

Al Magazzino di Poesia hanno collaborato come saggisti: Antonio Errico, Francesco Aprile, Rossano Astremo, Oronzina Greco. Come traduttore di versi Silverio Tomeo.

I poeti del Fondo Verri nel Magazzino di Poesia di Spagine sono leggibili su: https://issuu.com/mmmotus

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“Dalla poesia, scrivo, dalla necessità spingo al cercare, al sopravvivere anche, al costruirmi. Dalla poesia muovo lo sguardo. Accolgo il senso nel fluire del discorso, divengo partecipe, ascolto e leggo. Leggo! Vado incontro all’opportunità di chiarificare e dare interpretazioni, modalità, alla lingua, nel suo farsi pensiero, punto di vista, o innamoramento, motivo ideale. Farsi partecipi d’un flusso, riconoscersi, per dare una legittimità all’operare, per quella responsabilità che è la poesia, l’essere poeta. Nella necessità è il poeta. Una tenuta della motivazione, dei livelli d’attenzione in esercizio.

La dedizione porta alla creatura, ispira alleanze, calibra l’investimento d’energia, la disposizione all’accogliere. Fare identità tra sé e l’opera è creare un destino al pensiero e all’agire, al fare. Fare identità tra vita e arte. E, anche la ricerca è opera, disvelamento, costruzione di modalità relazionali, interazionali, che cambiano la disposizione all’incontro, costruendo il suo facimento,  le sue alleanze. Da qui pratico! Da questa voce rotolo il tempo, caracollo, sobbalzo nell’inquieto, nello scarto, nell’unto della vita…

Mauro Marino