di Marcello Buttazzo –

Il furore integralistico, sovente, è anche violento e approssimato per difetto. L’associazione Pro Vita e Famiglia ha affisso in alcune città, tra cui Roma e Milano, un manifesto orripilante. Si può osservare una giovane riversa per terra, senza vita, con una mela rossa addentata in mano, e sotto lo slogan: “Prenderesti mai del veleno? Stop alla pillola abortiva Ru486: mette a rischio la salute e la vita della donna e uccide il figlio nel grembo”. La campagna dell’associazione ipercattolica recita: “dalla parte delle donne”. Ovviamente, per essere davvero dalla parte delle donne, per comprendere pienamente l’autonomia morale e l’autodeterminazione femminili, occorre ben altra cultura, più morbida, meno oltranzistica. Pd e Movimento 5 Stelle, opportunamente, ritengono che questi allucinanti manifesti ledano la dignità delle donne. A sostegno di questa indecorosa campagna c’è Fratelli d’Italia. Ma Giorgia Meloni, si sa, è paladina integerrima della vita. In astratto.