Massimo Recalcati, tra colpa e perdono
di Antonio Stanca –
Con Non è più come prima (Elogio del perdono nella vita amorosa), uscito di recente allegato a la Repubblica, è iniziata la serie delle undici opere di Massimo Recalcati che il giornale intende proporre. Risalgono agli anni passati e comprendono le parti, gli argomenti più interessanti del pensiero, della psicoanalisi del Recalcati.
Nato a Milano nel 1959, qui ha studiato e si è laureato in Filosofia. Ad orientarlo poi verso la psicologia e la psicoanalisi sarà la conoscenza delle opere del famoso psicoanalista francese Jacques Lacan. Sarebbe diventato, Recalcati, uno degli psicoanalisti italiani più famosi, molte opere avrebbe scritto, molti riconoscimenti, molte traduzioni avrebbe ottenuto, molto attivo sarebbe stato con i mezzi di comunicazione, giornali, televisione, molti incarichi avrebbe ricoperto presso Università e altri centri di studio. Attualmente dirige l’IRPA (Istituto di ricerca di Psicoanalisi applicata) e insegna Psicoanalisi e Scienze Umane all’Università di Verona. Ha fondato il Jonas Onlus (Centro di Clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Insegna pure allo IULM di Milano ed insieme a Maurizio Balsamo dirige la rivista “Frontiere della Psicoanalisi”.
Fervida, intensa è l’attività del Recalcati, è quella del ricercatore, dello studioso che non si stanca di sapere, conoscere, studiare, elaborare, concepire, produrre. Vastissimi sono i suoi interessi e sorprendenti i risultati. Molto moderno, molto attuale finisce sempre col rivelarsi nelle elaborazioni, nelle acquisizioni della sua disciplina. Non c’è argomento, non c’è opera dove Recalcati non parta da lontano, non risalga alle origini storiche, religiose, filosofiche, di un problema, di un fenomeno e non giunga ai suoi sviluppi più recenti. Tutto dice di quanto concerne la sua tesi, a tutto dà voce per dimostrarla, ampliarla, migliorarla. È un movimento continuo quello che avvia, un movimento che tocca ogni minimo aspetto del problema trattato, non trascura nessun particolare, ripete in tanti modi le verità acquisite, rende amplissima, senza fine l’analisi compiuta.
Così succede pure in Non è più come prima. Il tema è quello del “perdono nella vita amorosa”. Anche questo è un argomento molto attuale, riguarda il rapporto di coppia che è diventato uno dei più difficili. Recalcati, nell’opera, non si riferisce alle coppie che si formano sulla scia dell’attrazione, del desiderio, dell’improvvisazione, alle convivenze che non durano molto, bensì alle coppie che provengono da sentimenti ben sentiti, ben nutriti, ben maturati, a quelle che derivano da una lunga fase d’innamoramento, da una lunga conoscenza, frequenza tra l’uomo e la donna, alle coppie che si sono formate con convinzione, passione, fiducia, rispetto, che unioni per sempre di anime e di corpi vogliono essere, famiglie vogliono diventare. Anche in queste coppie, rileva Recalcati, può succedere l’imprevisto, può verificarsi l’evento, abbandono, tradimento, che le sconvolge, le mette in crisi, divide i due. In molti casi chi ha peccato vuole essere perdonato, chiede di esserlo a chi è stato offeso, abbandonato, tradito, a chi non riesce a capire come sia successo in un rapporto che pensava, era convinto fosse di solo amore. Non ammette che possa esserci perdono da parte sua. Nessuna ragione, nessuna clemenza intende concedere a chi lo ha ingannato, ha rovinato tutto quanto era servito a costruire la loro storia. Ha perso la fiducia, non vuole, non sa come riacquistarla. È accanito, spietato verso chi è venuto meno alle sue aspettative, alle sue aspirazioni, alle sue sicurezze. Rifiuto, odio, condanna, vendetta: per questo c’è posto nei suoi pensieri poiché solo è rimasto, ha perso quanto credeva gli appartenesse, quanto lo completava, lo faceva sentire compiuto. Ma se l’amore era tanto, osserva Recalcati, potrebbe anche indurre al perdono, se si amava tanto l’altro lo si potrebbe anche perdonare. Nemmeno questo, spesso, si è disposti a pensare, l’offeso non sa come potrebbe tornare insieme all’altro, niente è più come prima.
Ma accanto a chi rimane fermo su queste posizioni c’è pure chi riesce a far posto ad altri pensieri, altri propositi, chi vi fa rientrare anche il perdono, chi intravede nuove cose, una nuova vita. E c’è ancora chi vuole solo provare a perdonare, a ripartire, a rivivere.
Quella del perdono è la soluzione che Recalcati si augura poiché al recupero, alla ricostruzione, alla rivalutazione, si è sempre mostrato incline nelle sue opere. La sua psicoanalisi è anche filosofia di genere umanistico, quella dei suoi primi studi, non è mai una dottrina rigorosa, esclusiva, definitiva ma lascia sempre spazio ai segreti, ai risvolti, ai bisogni dell’anima. Non è solo ragione ma anche sentimento e a questa conclusione giunge pure in questo libro dopo aver compiuto un percorso incredibilmente vasto, un esame quanto mai minuzioso del rapporto d’amore. Lunghissimo è diventato il suo discorso, ricco di argomentazioni, pieno di storia, di vita, di cultura e, tuttavia, sempre chiaro, semplice, scorrevole.
Psicoanalista di fama mondiale è Recalcati ma anche un abile scrittore!
Antonio Stanca
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