Antonio Stanca –

Nella “Universale Economica” della Feltrinelli è uscito quest’anno il romanzo del francese Mathias Malzieu Una sirena a Parigi. La traduzione è di Cinzia Poli. L’opera risale al 2019 e allora le fu assegnato il Premio Babelio Imaginaire. Se ne fece un film e regista e autore della musica fu lo stesso Malzieu.

Lo scrittore è nato a Montpellier nel 1974, ha quarantotto anni ed è anche musicista, cantante, regista. Fa parte del gruppo rock “Dionysos”, del quale è la voce nonché l’autore di molte musiche. Così ha cominciato quando aveva vent’anni, alla narrativa è approdato intorno ai trenta. A quei tempi risale La meccanica del cuore, un romanzo che sarebbe stato un best-seller, avrebbe avuto un successo internazionale, sarebbe passato al cinema di animazione. Anche altri romanzi e racconti hanno avuto traduzioni in molte lingue e riduzioni cinematografiche delle quali spesso Malzieu è stato il regista. Tra musica, scrittura e cinema si muove. La sua notorietà ha superato i confini della Francia senza che si possa dire quale delle sue attività abbia avuto maggior successo. Ovunque riesce bene, ovunque è rinvenibile una maniera che sempre sospesa vuole rimanere, sempre divisa tra quanto è vero e quanto inventato, tra realtà e fantasia, romanzo e favola. Con convinzione, con naturalezza procede Malzieu tra elementi così diversi, non ha difficoltà a farli stare insieme, a combinarli. E’ il segreto del suo successo, è il segno che lo distingue. In Una sirena a Parigi torna questo aspetto della sua produzione e in modo quanto mai evidente. Percorre tutta l’opera, dall’inizio alla fine, senza risultare eccessivo. Vera, scontata sembra, infatti, la storia del giovane Gaspard che a Parigi, durante un’alluvione che ha fatto straripare la Senna e portato a galla ogni oggetto da tempo depositato nelle sue acque, ha sentito un canto dolcissimo provenire da lontano. Lo ha seguito e ha scoperto che si trattava della melodia di una sirena. L’ha trovata ferita, l’ha portata a casa e, sistemata nella vasca da bagno, le ha prestato le cure necessarie. La chiamerà Lula e tra loro inizierà un rapporto così affettuoso da farli innamorare e non far pensare, non far capire che impossibile era una simile vicenda, che le sirene non esistono se non nella fantasia popolare, nella mitologia e nelle opere che ad esse s’ispirano. Dalla fantasia popolare, dalla mitologia Malzieu prende quanto fa parte delle sirene, la bellezza del volto, degli occhi, della bocca, del canto, il pericolo che questo comporta, e lo fa apparire non lontano, remoto ma vicino, attuale. Fa vivere Lula in un tempo, in un luogo che non sono suoi. La porta a contatto con Gaspard, un giovane parigino degli ambienti moderni, con la sua storia, con la chiatta del padre Camille ancorata nella Senna dove organizza grandi feste, e tutto mostra Malzieu come se potesse davvero succedere, essere possibile. Ci saranno anche gli effetti mortali per chi ascolta il canto di Lula, niente sarà tralasciato di quanto la fantasia nel tempo ha attribuito alle sirene. Per niente rinunceranno i tempi passati a stare con i tempi presenti. Insieme si troveranno, conviveranno momenti, aspetti, persone di quelli e di questi. Un’altra volta tra realtà e fantasia, verità e sogno si è mosso Malzieu, un’altra storia d’amore ha scritto, un’altra favola. Molto vicina a quella del famoso La meccanica del cuore, dove pure era successo che il canto della bellissima Miss Acacia avesse fatto innamorare il piccolo Jack fino a fargli percorrere l’intera Europa per trovarla quando era partita. Come allora anche adesso la bellezza, l’amore si erano rivelati una forza invincibile, insuperabile. Come tra Jack e Acacia così succederà tra Gaspard e Lula, così succede nelle favole, così nello scrittore francese. Come nelle favole forze superiori fa agire nelle sue opere, oltre i limiti dell’umano fa andare le sue storie, significati estesi vuole raggiungere, per sempre vuole valere, senza confini vuole la sua scrittura.

Antonio Stanca