di Marcello Buttazzo –

Alle elezioni Regionali di Puglia, Ivan Scalfarotto, candidato presidente di Italia Viva, Azione e +Europa, lancia la sfida e un urlo ferino di battaglia. Il sottosegretario ha dato l’avvio alla corsa per “proteggere” la Puglia dal populismo di Meloni e di Salvini, dalla decrescita “infelice” dei 5 Stelle, dal populismo istituzionale di Emiliano, da quel “residuato bellico” di Raffaele Fitto. Come sono tristi e sfortunati quei popoli che hanno bisogno di improvvisati salvatori della patria, calati dall’alto con una discutibile operazione di ingegneria politica. Scalfarotto dimentica di essere al governo con Pd e Movimento 5 Stelle, per strenua volontà del paladino degli arrivismi, Matteo Renzi. Ma lui, il sottosegretario, è belligerante, pugnace, asserisce di voler privilegiare i contenuti e un’idea moderna di Puglia. Del resto, modernissimo e avanguardista era il suo sodale Matteo Renzi, che, quando era premier, voleva far trivellare dalle lobby del petrolio le coste dei mari del Sud. Tanto era innamorato della nostra Regione. 

Marcello Buttazzo