Rocco Casalino, portavoce del premier Giuseppe Conte, già capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle, si sta montando la testa. L’ex inconcludente concorrente de “Il Grande fratello”, ora, nella sua nuova prestigiosa veste istituzionale, ritiene addirittura di poter minacciare, neppure tanto larvatamente, i giornalisti. Al giornalista Salvatore Merlo, ha detto con spudoratezza: “Adesso che il Foglio chiude, che fai? Mi dici a che serve il Foglio, non conta nulla, perché esiste?” Casalino, non nuovo a proclami in libertà e a minacce nei confronti dei giornalisti, ha un pessimo rapporto con la carta stampata. Dal suo fortino di Intenet, popolato di social network, è forse convinto che il pluralismo dell’informazione e la libertà di stampa siano un’astrazione, una scia chimica. Del resto, avvilisce che il portavoce di Conte sia uno sponsorizzatore arcigno dell’abolizione del finanziamento pubblico (il male dei mali, per lui). Personalmente, Rocco Casalino non lo vedrei bene né come portavoce del premier, né come capo della comunicazione di alcun partito. Io lo manderei, ancora una volta, nella evanescente Casa del “Grande fratello”, a filosofeggiare sul Nulla.