di Marcello Buttazzo –

Mattinata ventilata al mare, a Porto Cesareo, all’Approdo. Il mare è quieto, uno specchio d’anima. Nuotare al largo e mirare lo spazio immenso d’acqua dona un senso di libertà. La libertà. Quante volte meditammo su quest’istanza purissima, limpidissima! Infinita come il mare? Libertà dalle sovrastrutture, dalle complicanze del pensiero, dalle insulse miserie di piccolo cabotaggio. Libertà dalle imposizioni assolute e tassonomiche, dalle classificazioni improponibili d’ogni stereotipata nomenclatura. Ma la libertà è davvero infinita come il mare? Forse, per gustare a pieno il senso decoroso di libertà, l’atteggiamento antropologicamente più corretto è quello di rendersi conto sempre del limite. Osservare e rispettare in tutte le sue sfaccettature il senso del limite è il più saldo principio di realtà, che noi umani dovremmo contemplare sempre. Pertanto, forse, è giusto che la libertà non sia infinita come il mare. La libertà va sempre vincolata e legata ad un ideale, ad una compartecipazione di vissuti, ad una comunità di individui. Oggi, mentre stavo con Giuseppe Fioschi fermo alla fermata della Corriera a Lequile, prima di partire per mare, mi sono soffermato per un attimo sulla bellezza e purezza della vita francescana. L’esistenza delle piccole cose quotidiane, la filosofia di vita frugale ed essenziale, che ci porta ad amare e a respirare i momenti semplici. Giuseppe, a un certo punto, m’ha detto:”E se invece di andare con la Corriera al mare, possedessimo una bella e accessoriata auto, che ne diresti?” Certo, non faccio l’apologia della vita scarna, che può risultare fastidiosa e inopportuna come ogni apologia. Però, mettiamola così: la vita francescana per molti di noi più che una scelta primaria è una necessità ineluttabile. Una necessità del tempo stridente. Di questa società contemporanea, che genera vaste sacche di sperequazioni sociali. E però, nonostante tale considerazione, la vita francescana a me e a Giuseppe piace. Perché, tra l’altro, è l’unica che ci è dato vivere e con la quale abbiamo dimestichezza. Mattinata al mare, ventilata e piacevole. La Corriera ci riporterà a Lequile. Corriera proletaria e francescana. Ma comoda e con l’aria condizionata. Anche ad essere francescani si hanno indiscussi vantaggi.

Marcello Buttazzo