di Marcello Buttazzo –

Papa Francesco, a Marsiglia, ha lanciato un monito altissimo: “Le persone che rischiano di annegare quando vengono abbandonate sulle onde devono essere soccorse”. E ancora, senza perifrasi alcuna, ha detto: “Grazie alle Ong, non va ostacolato chi salva le persone, abbandonarle un crimine”. Sono parole dolenti e solenni, che si rivolgono all’Europa assente, all’Italia securitaria, e a tutti gli Stati dell’Unione europea. Intanto, da noi, è stato reso noto un discutibilissimo decreto del ministero dell’Interno, relativo ai richiedenti asilo. In sostanza, fra i migranti chi vorrà evitare di essere trattenuto all’interno d’un Centro di permanenza per i rimpatri fino a che la sua pratica d’asilo non venga esaminata dovrà versare una “garanzia finanziaria” di quasi 5 mila euro. È una situazione grottesca e paradossale. Non sappiamo proprio accogliere dignitosamente i disperati delle acque e delle terre. Nel migliore dei casi sappiamo edificare per loro solo Centri di permanenza e rimpatrio, cioè veri e propri carceri, e in più chiediamo loro dei soldi. Dimentichiamo drammaticamente che l’unica “colpa” degli immigrati è di fuggire da guerre, persecuzioni etniche, devastazioni ambientali, nera miseria. Secondo il segretario di + Europa, il radicale Riccardo Magi, il comportamento del governo italiano “si chiama scafismo di Stato”. Inoltre, la Corte di giustizia dell’Unione europea s’è espressa già negativamente su una norma analoga approvata in Ungheria, ritenuta illegale. Il Santo Padre predica davvero nel deserto. Eppure, le sue esortazioni sono chiare, limpidissime. Siamo veramente di fronte a un bivio di civiltà: da una parte l’umanità, la solidarietà, la fratellanza, dall’altra l’indifferenza che insanguina il Mediterraneo, il più grande cimitero a cielo aperto.

Marcello Buttazzo