di Marcello Buttazzo –

Donald Trump, l’uomo forte e muscolare, che si vuole affrancare come la guida del mondo, sull’emergenza sanitaria coronavirus, si sta dimostrando uno dei politici più inaffidabili della terra. Messo in guardia a gennaio dai servizi segreti americani, il presidente ripeteva che l’infezione da Covid-19 fosse come una influenza. Gli scienziati, però, gli facevano notare che il tasso di mortalità della comune influenza era pari allo 0’1%, almeno dieci-venti volte inferiore a quella del Covid-19. A fine marzo, ancora il “virologo” di noi altri Trump sosteneva: “L’America deve riaprire. Vogliamo celebrare la Pasqua con le chiese piene di gente”. A lui poco importa che gli Stati Uniti siano il primo Paese del mondo per numero di contagi. Ha anche detto, il presidente d’America, che lui non metterà mai la mascherina.  A quanto pare, il “visionario” (nel senso che ha le visioni) Donald non s’è nemmeno accorto della pandemia, prodotta da un invisibile e pernicioso agente infettivo. Invece, purtroppo, sono pienamente consapevoli 1500 lavoratori licenziati dagli hotel dello stramilionario sfondato Trump, a causa dell’epidemia da coronavirus.


Marcello Buttazzo