Super Matteo vs Magistrati
di Paolo Vincenti – [L’osceno del villaggio]
Dopo che per vent’anni Berlusconi ha ammorbato il clima italiano con la sua solfa sulla magistratura politicizzata, con la sua guerra personale contro i giudici, ecco che il menestrello fiorentino, versione 2.0 del “Cavaliere mascarato”, il bischero Matteo, raccoglie il testimone e riprende la tiritera e ci rifila il beverone già forzitaliota, correggendolo al “pdtonic”. Il pinocchio Renzi non ci va nemmeno per il sottile, proprio come faceva il suo “padre spirituale”. Ma è un film dell’orrore? No, ancora peggio: “Le notti erotiche dei morti viventi”! è un porno horror di Joe D’Amato! In un Paese che sguazza nella monnezza, quale può essere la similitudine più efficace per la narrazione ammannita dal suo governo e dal suo Premier, se non il trash più trash dei b movies? Questo potere pornografico, osceno, infatti, opera solo nell’hic et nunc della quotidianità, della contingenza, non è quercia forte e tenace, come si illudeva di essere il partito da cui ha preso in consegna l’eredità (Pci-Pds-Ds), è un alberello rinsecchito che non ha radici in terra né rami verso il cielo, non trae insegnamenti dal passato né ha una prospettiva di futuro; ma la tradizione e il progresso, l’ieri e il domani, sono presentizzati nella sua omologante democrazia tecnicistica, nel suo confuso modello di modernizzazione del paese. La partita si gioca ora e non se ne giocherà un’altra. Questa è la convinzione dei playersrenziani, i quali cercano di portare a casa il risultato, con ogni mezzo. Si scapicollano da una parte all’altra del campo, per sgominare l’avversario e intascare una pronta vittoria. Cercando di eludere il controllo dell’arbitro. L’emiciclo è il loro campo di gioco, il Parlamento, l’arena in cui i gladiatori piddini sfoderano i loro muscoli, ma anche la passerella sulla quale i belloni e le bellone del nuovo corso mostrano il loro sex appeal. Questi incantatori di serpenti suonano il piffero mentre si arrotolano su se stessi, e la loro seduzione è fatale. Sono veleno e contravveleno, malattia e cura al tempo stesso. “Riforme, riforme, riforme!” è il loro leitmotiv. Ma mentre i governi Berlusconi, che pure le sbandieravano, non sono riusciti a realizzarle, stavolta Renzi vuole attuarle per davvero. È disposto a fare un patto con il diavolo per questo. E se la magistratura, che è eroica e benemerita quando arresta gli sporchi mafiosi berlusconiani, soprattutto se puzzolenti meridonali, ci si mette di traverso, allora son guai! Diviene politicizzata e dilagante, straripante, e va arrestata, fermata in qualche modo. “Non è che mentre noi stiamo varando una manovra economica che non si è mai vista in Italia, questi complottisti con la toga hanno pure da ridire!” Cosi pensano Matteo e i suoi boys. “Non è che mentre noi stiamo riformando la Costituzione qualche pagliaccio con l’ermellino si mette a cavillare, o mentre stiamo firmando contratti che sbloccano miliardi di euro, vedi affare petrolio in Basilicata, questi si inventano che ci sono delle irregolarità e si mettono di traverso! Ma scherziamo?” E allora, dagli ai giudici! E il film si ripete. Ma stavolta i cinema sono disertati, magri incassi al botteghino. Anche perché i porno horror, soprattutto quelli “vintage” con la regia di “Berluscazz”, uno può guardarli comodamente al pc seduto a casa, o come prodromi, aiutini, a più piacevoli imprese. Così come farà a Palazzo Chigi, un Matteo Renzi in versione bondage presidenziale, mentre col frustino percuote le natiche di una fetish e giubilante (“sì sì sì!!!) Maria Elena “bonazza” Boschi.
Paolo Vincenti
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