Maria Grazia Presicce

Fa’ percepire i tuoi gemiti mare, tramuta la tua angoscia in tifone che grondi dolore sui cavalloni, tra quei fondali sconfinati, cimitero di cuori d’innocenze di sospiri di speranze deluse.
Urla anche tu mondo sommerso, sfascia sconvolgi il tuo alveo incolpevole, è troppo il dolore che le tue acque abbracciano. Perché non s’odono pianti tra le tue onde che lievi si spalmano a riva in soffice spuma? Come può continuare il tuo moto tra la dolente tempesta di tanti animi prostrati sino allo spasimo?
Non è forse anche tua l’angoscia di quel padre, di quella madre che ti hanno donato la figlia, il proprio cuore, le proprie speranze tra i singhiozzi di altre speranze?
Uniti salparono nel sogno di un futuro speciale, nella soluzione all’infausto problema. Chissà quante preghiere affinché il loro piccolo cuore approdasse sull’amica sponda-speranza e quando invece si compiva lo scempio, lo strazio atroce contorceva le viscere, bloccava il sangue il respiro e tra tanta acqua salata, silenti colavano lacrime amare.

Quando l’amore dal cuore squassato adagiò il tuo povero sudario sulle onde, nel terrore di altra violenza, non un grido s’alzò nella notte più scura della caligine. Non ci furono parole, non potevano esserci parole di fronte a quel calvario, accanto alla tua famiglia stretta nella lugubre morsa di un’angoscia delirante.
Serrate le labbra stretti i denti nel tormento più cupo, congiunte le mani i corpi si strinsero in un abbraccio infinito tra mare cielo e stelle testimoni di quell’insostenibile croce e, tra altri muti sguardi sgomenti e cuori infranti, ti donarono a quel mondo bagnato e incantato che vive laggiù.
Dormi ora piccolo angelo-sirena cullato nell’azzurra distesa. Va!   Inverti la rotta del tuo andare, torna sui tuoi passi, ritrova il tuo zainetto col suo contenuto prezioso e portalo in dono a qualche anima in pena che, quelle onde, è costretta a solcare.
Tu va ora, sconvolgi gli abissi, chiama in soccorso tutte le creature marine e infuriatevi per quest’assurdo migrare di cuori che non trovano pace.
Va! Fai continuare il tuo sogno, la tua storia diventi favola bella che sostenga i cuori di tanti e sproni i cattivi ad essere buoni.