di Antonio Stanca –

A differenza della poesia la narrativa ha continuato oggi ad esistere, a farsi sentire, a valere. La poesia ha quasi completamente cambiato i suoi modi, i suoi aspetti, la si trova espressa non più da componimenti ma da altre forme che possono essere le parole di un brano musicale, le immagini di un quadro, i momenti di un film, la pubblica lettura di un classico e altre ancora ha assunto un’espressione d’arte che da molto lontano era giunta fino a noi, che tanto era valsa nel tempo. Non è andata perduta, non è finita completamente ma molto ridotto, molto casuale è diventato lo spazio ad essa dedicato, molto limitata la funzione.

Per la narrativa è stato diverso poiché le è stato più facile adattarsi ai tempi, assumere le forme, i contenuti da questi preferiti. Mentre anni fa i romanzi e i racconti sembravano risentire solo nell’esposizione dei nuovi linguaggi, quelli provenienti dai giornali e dalla televisione, ultimamente si è andata consolidando una tendenza che ha portato gli scrittori a comporre opere ad effetto, costruite, cioè, intorno ad una sorpresa finale, ad una rivelazione, ad una scoperta ultima quando non ad un recupero, ad una ricostruzione del passato più remoto. E’ stato il cinema ad intraprendere questa via e da tempo, gli si è rivelata utile, gli ha assicurato una sopravvivenza alla quale non sperava. E dal cinema tali contenuti, propri del genere “giallo” o storico, sono passati alla letteratura, alla narrativa. Li hanno accettati, usati anche autori noti, anche scrittori che si erano distinti per altri versi.

Naturalmente non si possono ridurre tutti gli scrittori del mondo a questo modo di scrivere, non è l’unico, non è più il tempo di parlare di una sola corrente letteraria ma si tratta di una tendenza che si è andata sempre più diffondendo, che ha assimilato da altre forme d’espressione artistica, che ha mostrato come anche l’arte, quella che di fronte ai tempi moderni era fuggita, li aveva ripudiati per salvare la sua purezza, li ha ora accettati per poter continuare ad esistere. E’ andata incontro ai gusti di quel pubblico, di quel mondo che per tanto tempo aveva accusato.

Ci sono ancora autori rimasti lontani da ogni compromesso ma solitaria, isolata è diventata la loro posizione. I molti non hanno rinunciato a stare, a dire pur a costo di veder ridotta la propria funzione, la propria figura.

Non è facile stabilire chi valga di più poiché sarebbe come voler fissare cosa intendere per letteratura, per arte e se nel passato è stato un problema oggi lo è ancor più.

Antonio Stanca