Nell’ascolto. Silenzio suono e parole
di Gianni Minerva –
È la sera del 10 agosto, per i poeti e i lettori di poesia, il ricordo va al X agosto del Pascoli, alle stelle cadenti, ai desideri. Il cielo è nuvolo, stranamente coperto in questo agosto “tramontanino”. Ascoltare poesia a Gallipoli è una bella occasione, tanto che parto un po’ prima e rinuncio al mare. La libreria Macarìa sa accogliere il visitatore con semplicità, serenità, mentre tutto fuori esplode in boati e luci di frastuoni. Attendiamo tutti che si crei la giusta tensione poi prendiamo posto, Andrea Donaera – padrone di casa nonché bravissimo scrittore – ci invita ad un ascolto non di un reading ma di un’esperienza, esperimento, vuol correggere Marco Alemanno, il poeta e autore del libro “In quieta anima felice” ed. La Nave di Teseo. Si chiudono le porte e lasciamo fuori il brusio, noi uditori vediamo di fronte un muro nero pieno di disegni, quadri, simboli e un orologio a pendolo. Marco emerge da quel nero, nero anche lui, e attendiamo il silenzio più denso del normale. La musica ci avvolge e le parole vengono dalla voce di Marco che vorrebbe sussurrarle direttamente al cuore degli uditori, ma è lì con gli occhi chiusi a recitare, leggere solo la prima parola, la virgola e il punto. Ha una voce calma, profonda e piena di velata emozione. Legge i suoi versi limpidi, intimi, pieni d’immagini immediate, che ripercorrono la sua terra d’origine, con la poesia “meridionale” e il suo personale “in memoriam” con dediche, suppliche e vita, tanta vita delle piccole cose.
Questo nostro ascolto, immersione nei suoni, nelle parole, nei sentimenti altrui condivisi, dura circa un’ora, ogni persona è col fiato sospeso, in ogni pausa, sente l’aria che si piega lasciando intravedere le immagini che l’autore descrive, in poche pennellate sonore. Parole e musica ad un certo punto si fondono e, per un tratto, chiudendo gli occhi mi ritrovo altrove (la musica è veicolo), mentre una voce mi tiene lì a dirmi che la vita è anche questo, che esistere è preoccuparsi di trovare la giusta mistura tra silenzio, suono e parole. Riemergo applaudendo. Mi accorgo di non essere il solo, ciascuno ha atteso, ha percorso e visto una strada diversa coi versi che l’autore ha letto a fil di voce, con note scelte e sonate lente. E quasi, alla fine, abbiamo avuto timore nell’appropinquarci a raggiungere la soglia per uscire dopo un’ora dolce, piena di un vissuto intenso.
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