La rosa bruna gentile
Tremore di foglie morte
su un manto di catrame,
la rosabruna gentile
è sbocciata d’improvviso sull’asfalto.
La viola del sogno
sei tu
ebbra d’amore
che percorri il mio sentiero
senza pena senza tormento.
Sei rosa piccina,
sei fiore di campo
d’umile e prezioso lignaggio.
Sei quel che sei,
stagione stremata
in campi di luglio
sfiancati dal sole,
bellezza e strazio
d’un infinito da esplorare.
Sei l’alba timida che nasce
e non muore mai
nemmeno dopo l’ineludibile tramonto.
Sei istinto e ragione
e quel fruscio di stelle
che come sempre incontro
all’angolo di strada
alla fine del giorno.
Marcello Buttazzo
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