Il sapore dell’attimo
Toglimi di dosso
quest’ansia sorda,
perché io possa rivedere
la loquacità del cielo.
Aprimi lo spazio
delle venature dell’anima,
perché le scorribande d’amore
possano essere rosse rosse
come i papaveri di fine maggio.
Troppo tempo
mi sono affannato
silente
ne porti senza fondo
della rimembranza.
Ma ora è tempo
del ciliegio amaranto,
è tempo del giorno vivo
e del tuo corpo d’incanto.
Troppo tempo
tramortito dal vento
non ho colto
il fiore di primavera.
Tu dammi
il sapore dell’attimo
la vereconda passione
e l’intreccio delle tue mani
strette alle mie,
ch’io possa contenere
la leggerezza tutta
del mondo.
Marcello Buttazzo
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