È nato…
È nato per essere maltrattato, per ricevere gli insulti, gli sputi, per far uscire allo scoperto le tenebre – mi nascondevo vigliaccamente, adesso sono fuori per esultare, per impugnare lo scettro: è solo un moccioso nato in una mangiatoia, di cosa dovrei aver paura, io, potere secolare! Che vadano pure da lui i pastori, i poveri, i bifolchi, qualche mago idiota; che vadano pure da lui le puttane, chi ha mal di stomaco, chi vomita davanti ad un palazzo d’oro; che vadano pure da lui, l’esercito di vermi talmente vermi che lo tradiranno, e Lui, quel povero re del niente li salverà perché il Suo sangue non deve restare nelle vene. Oggi però, è nato soltanto un moccioso che trema per il freddo, e il mio scettro è lì, al suo posto; con le sue manine, il moccioso, potrebbe fare una carezza ai volti degli sconfitti, ma non potrebbe impugnare il mio bastone di tutto il sangue che fa ridere di gusto. Lui però è nato, e, non chiedetemi il perché, persino io non sto disprezzando la tenerezza di un vagito e di un cielo che lacrima misericordia.
(Luca Imperiale)
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