La dama nera di Francia
di Marcello Buttazzo –
In Francia, le presidenziali s’approssimano e Marine Le Pen fiuta aria di vittoria (quantomeno al primo turno). Per accattivarsi inedite simpatie più moderate e non solo xenofobe e razzistiche, la leader ipernazionalista e sovranista sta mettendo in atto un’opera di camuffamento, sta tentando di stemperare parzialmente alcune sue posizioni più oltranzistiche. Lei che, da sempre, è in guerra con l’universo popolazionistico ha usato, per una volta, un eloquio più contegnoso, dichiarando: “Ben vengano i migranti, ma in modo regolare e dignitoso”. Ultimamente s’è detta non contraria all’aborto, smentendo se stessa e la sua radicata e fondamentalistica cultura pro-life. Inoltre, sta facendo di tutto per fare improbabile proselitismo fra la comunità Lgtb. La dama nera vuol attirare, con un’operazione di facciata, consensi da ogni parte. Lei che, quattro anni fa, a Vienna, partecipò addirittura al Gran Ballo dei nostalgici (antisemiti e neonazisti) del Terzo Reich, ora vuol ostentare un posticcio portamento più democratico. Ci tiene che venga chiamata solo Marine, forse per far dimenticare che un altro Le Pen (suo padre Jean- Marie) sosteneva stupidaggini colossali del tipo. “Le camere a gas naziste sono solo un piccolo dettaglio della storia”.
Marcello Buttazzo
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