di Marcello Buttazzo –

Mutano le strategie politiche adattative dei grandi leaders. Per opportunità o, meglio, per malcelato opportunismo e per fare nuovo proselitismo, c’è chi è disposto perfino a mutare intimamente il proprio Dna costitutivo. Anni fa, Berlusconi proteggeva soprattutto i ceti produttivi medio-alti e i facoltosi industriali. Certo, nel salotto televisivo esclusivo e buono di Bruno Vespa, ogni tanto s’abbandonava a qualche inverosimile anticipazione e popolare concessione: tipo il famoso milione di posti di lavoro promesso agli italiani, in una campagna elettorale di tanti anni fa. Con conseguente firma d’un fantomatico “contratto con gli italiani”.
Ma, ora, l’ex premier ha deciso di fare il salto di qualità sostanziale ed epocale: se dovesse andare al governo, la sua squadra di esperti economici sta già mettendo a punto “il reddito minimo garantito per tutti”. Siamo passati dal Berlusconi capitalista al nuovo paladino paracomunista. Comandante Silvio. Cosa non si è disposti a fare, per catturare consensi. Per sperare di racimolare qualche voto. A parole, s’è pronti a inseguire anche Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle, e il loro perenne cavallo di battaglia. Peraltro, sacrosanta battaglia. Mago Silvio, si sa, è uno stratega eccelso, sa fiutare il successo. Ma dopo aver proposto vanamente, in passato, meno tasse per tutti, l’aumento delle pensioni per gli anziani, dopo aver adulato e blandito anche i proprietari di cani e di gatti, ora tira fuori dal cilindro bucato questa nuova trovata. Gli italiani in difficoltà economica sono milioni. Mago Silvio s’adopera per fare mirabilie.

Marcello Buttazzo