di Paolo Vincenti –

“Chi è stato truffaldino, chi il voto scambia, già chi ha fatto associazione con la ‘ndrangheta…
Questo dice la Procura, questo dice l’Antimafia,  non lo candidar, è impresentabile…”

(Gli impresentabili –  Dado)

Ennesima figura di merda per il Movimento Cinque Stelle: il leader Grillo prima lascia l’Ukip di Nigel Farage al Parlamento Europeo e chiede di passare con il gruppo dell’Alde. Un cambio non di poco conto: l’Alde, di GuyVerhofstadt, è un gruppo di centro molto nutrito e fortemente europeista, a differenza dei contestatari dello Ukip. Insomma, la base del M5S è in rivolta perché Alde vuol dire Juncker, euro, poteri forti, Ttip, Troika. Ma proprio nel momento in cui Grillo cerca di far bere ai suoi accoliti l’amaro calice, è l’Alde che lo sputtana e lo lascia sulla porta. Lo stesso movimento centrista infatti non vuole fare matrimoni con i pagliacci a 5 stelle e così Grillo rimane col cerino in mano. Di fronte al rifiuto dei liberali dell’Alde di accogliere i 5 stelle, le reazioni di Grillo sono scomposte e fa addirittura dire ai suoi: “è un complotto!” In realtà, viene sommerso dalla critiche sia da parte di coloro che lo appoggiavano nel cambio di casacca europeo, che di chi lo osteggiava. I suoi stessi sostenitori della prima ora, come “Il fatto quotidiano”, parlano di una figuraccia inutile, perché “umilia gli eletti e confonde gli elettori”, come scrive Curzio Maltese. Grillo ormai perde colpi, nella sua spasmodica e malcelata scalata all’establishment italiano ed europeo. Premio: il trasformista.

A Padula, in provincia di Salerno, un uomo si getta dal balcone tenendo in braccio il figlio di tre anni dopo aver litigato con la compagna. A Iseo, Brescia, una giovane terapista, Nadia, viene barbaramente ammazzata da un paziente marocchino che aveva in cura. Inutile l’intervento medico, troppo profonde le coltellate infitte. A Ostia, un balordo lascia il figlioletto in macchina per andare a giocare alle slot. Nella notte, con meno 6 gradi di temperatura, il bimbo rischia di morire assiderato. Per fortuna intervengono i carabinieri a salvare il piccolo ed arrestare il padre. A Padova un prete, Don Andrea Contin, veramente assatanato, non si contenta delle sue svariate amanti ma asseconda la sua furiosa libido coinvolgendole in orge che tiene in canonica e organizzando coca party. Inoltre spinge alcune a prostituirsi e compie lussuosi viaggi nei fine settimana con le sue donne. Davvero il mondo è fuor di sesto. Premio: ohimmé!

Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, dice: basta vessare il contribuente. Questa non l’avevamo mai sentita. Premio: ma ce stai a pià per culo?
Alitalia con sempre meno ali (riduzione dei voli) e ancor meno Italia (Etihad è al 40% mentre Cai al 51%). Adesso un nuovo salvataggio. Questa volta la manovra di emergenza e’ di 1 miliardo, 472 milioni di risorse subito e gli altri 590 milioni a marzo. Alitalia, ah l’Italia!  Premio: volare.
In “Nemicamatissima”, la Rai ha tentato un esperimento azzardato: mettere insieme nella stessa trasmissione due ex prime donne che sono sempre state rivali, vale a dire la Parisi e la Cuccarini. In effetti, l’esperimento non è riuscito. La rivalità si è trasformata in odio, che era palpabile, fra una balletto e l’altro, ed è continuato anche dopo la trasmissione con scambio di battute al vetriolo, post velenosi, reciproche accuse. Ma chi gliela fatta fare a Heather e Lorella?  Va bè, domanda superflua, la risposta è scontata. Premio: tengo famiglia.

Il rapporto Eurispes 2017 è sconfortante e fotografa una situazione italiana che è critica, a dir poco. I giovani, non riuscendo a pagare i mutui o i fitti, tornano a casa dai genitori, insomma a fare i mammoni, dando ragione a chi in questo buffo modo ha ribattezzato i ragazzi italiani. Ho detto “ragazzi italiani”? Ricordate quel gruppo musicale dei primi anni Duemila composto da cinque coccolini che ballavano e cantavano in playback, risposta nostrana alle boy band britanniche e americane? Beh, si respirava allora un’aria meno pesante di adesso, ancora si riusciva ad arrivare a fine mese e i giovani in cerca di lavoro riuscivano, sia pure con estrema difficoltà a trovarlo. Oggi il lavoro è diventato un miraggio per i ragazzi che sono costretti a pesare sui genitori o addirittura sui nonni sine die. Premio: mala tempora.

Paolo Vincenti