“Perchè non mi dai un bacio?” il nuovo libro di Francesca Caminoli
di Gianni Ferraris –
Los Quinchos sono loro, i ragazzi di strada di Zelinda Roccia, italiana di origine, artista di strada, donna del circo, da oltre 25 anni la mamita di 200 bimbi di strada nicaraguensi, negli anni ne sono passati migliaia dalla sua organizzazione.
Lei che da un paese del cagliaritano inizia a girare per il mondo, Germania, Danimarca, poi oltre oceano, verso quell’America di cui da bambina, parlava con il sole che stava tramontando “io so che tu non vai a dormire, ma vai in America, un giorno ci andrò pure io”, ed in Nicaragua il viaggio si ferma, da oltre 25 anni lei è lì, ha trovato il suo mondo e la sua dimensione, con los Quinchos. Quincho barillete che era un ragazzo di Managua che durante la dittatura feroce di Somoza vendeva aquiloni per mantenere i suoi fratelli più piccoli e faceva la staffetta per i sandinisti. I bambini di Zelinda hanno deciso di chiamarsi come lui.
Fracesca Caminoli, con la leggerezza che la caratterizza, ci racconta la storia di Zelinda in un libro che è a mezza strada fra il reportage giornalistico, lei è giornalista, il romanzo, il racconto. Un lavoro che termina con un’intervista a Zelinda dopo le narrazioni dei suoi viaggi e delle miserie dei bambini di strada, la violenza da loro subita e fatta, le loro fughe dal mondo annusando colla (pega) che sballa e consente loro di rubare, riunirsi in bande, difendersi in qualche modo da un mondo degli adulti che li rifiutava e li cacciava di casa. Emarginati nella loro terra.
Zelinda riesce a penetrare nel loro mondo, “sfidata” dalla richiesta di uno di quei bimbi : “por què no me das un beso?” Perché non mi dai un bacio?
Un libro da leggere tutto d’un fiato, per meglio comprendere le disparità di un mondo globalizzato che è spaccato in più pezzi, ricchi e miseri, primo mondo e terzo mondo rigorosamente separati, divisi, nella terrificante mancanza di un mondo detto “secondo” per meglio significare differenze incolmabili.
Una terra che gira attorno al sole sempre nello stesso modo ma che si porta sopra tutto: la Ferrari da 250.000 euro che sfreccia veloce, Zelinda, i bimbi di strada e la “pelosa” carità di molte ONG (Organizzazioni non governative) che arrivano dove ci sono i dannati della terra, fanno un progetto in fretta, velocemente spendono montagne di quattrini e se ne vanno, progetti che hanno un tempo imposto per essere terminati per non perdere i finanziamenti, quindi troppo spesso vengono improvvisati. Così si acquista l’ambulanza senza creare una rete di assistenza per ripararla e quella dopo pochi anni arrugginisce in un campo, si fanno pozzi per l’acqua in villaggi sperduti senza addestrare alla manutenzione delle pompe, quando si rompono diventano mucchi di ferri vecchi inutilizzabili. I “progetti” tali non sono in realtà, sono improvvisazioni ed è un modo come un altro per mostrare i muscoli, un’esibizione di potenza utile solo a creare PIL per i paesi ricchi che si ripuliscono la coscienza.
Zelinda non ci sta, lei crea pezzo dopo pezzo le sue comunità, accoglie con l’aiuto economico di italiani e non solo, migliaia di bambini. Lei fa un progetto vero, con fatica, rischio, amore, caparbietà, il coraggio che qualcuno chiama “degli incoscienti”, quelli che abbandonano il crasso mondo europeo per ficcarsi nella miseria.
Un libro agile e snello, tuttavia pesante come un macigno.
Francesca Caminoli è al suo sesto libro, ricordiamo Il giorno di Bajram (1999), La neve di Ahmed (2003), Viaggio in Requiem (2010), La guerra di Boubacar (2011), C’erano anche i cani (2013), tutti editi da Jaca Book.
Francesca Caminoli
“Perché non mi dai un bacio? Una donna accanto ai bambini di strada”
Jaca Book – Pagg. 114 – € 12,00
Gianni Ferraris
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