di Alessandra Margiotta –

‘Aveva una voce flautata, sinuosa, carezzevole e penetrante. Grande insegnante del blues e del gospel, conosceva e sapeva eseguire perfettamente tutte le tecniche della musica black’ (Arnold Shaw).

Dinah Washington, all’anagrafe Ruth Lee Jones, nasceva a Tuscaloosa il 29 agosto del 1924. Non tardò a dar dimostrazione delle sue doti musicali e vocali fin da bambina, inizialmente nella parrocchia dove spesso veniva lasciata dalla madre. Nata da Alice Williams e Ollie Jones, genitori poverissimi che vivevano la quotidiana discriminazione per il colore della pelle, situazione ‘normale’ per gli afroamericani che in quel periodo affollavano l’America. La mamma doveva lavorare tutto il giorno per mantenere la famiglia svolgendo i lavori più umili ed umilianti. Il padre era assente a volte anche per intere giornate dedicandosi al gioco d’azzardo. Non c’era nessun contributo da parte sua alle spese necessarie per la sopravvivenza della famiglia. La parrocchia, per Dinah, era un punto di riferimento importante, una seconda casa nella quale viveva la sua quotidianità, forgiava il suo carattere e le idee, dimostrava a tutti le sue grandi doti canore partecipando attivamente al coro. Dusable High School si chiamava la scuola dove iniziò a studiare ed affinare la sua voce.

Nel 1942, presso il Garrick Stage Bar, avveniva il suo primo debutto ufficiale. Gli spettatori erano attoniti di fronte a tanta bellezza canora. Dinah aveva solo 18 anni.

‘Il 1943 segnava l’inizio della sua fortunata popolarità che avrebbe coinciso con una vita turbolenta e difficile. Sette matrimoni, macchine, pellicce e vestiti’ (‘The Life And Music Of Dinah Washington’ di Nadine Cohodas). La prima firma per la casa discografica Keynote con grandi successi scritti da Lionel Hampton e Leonard Feather, successivamente la collaborazione con Apollo Records. Tra i suoi successi spicca la premiazione al Grammy Award come migliore performance del Rhythm and Blues, il genere più congeniale alle sue qualità. Sono state in tutto 444 le registrazioni con la Mercury che poi in seguito la Universal Music le ha raccolte in sette cofanetti dal titolo ‘The Complete Dinah Washington On Mercury’ (Vol. 1-7).

Molto breve la sua vita. Morì nel 1963 a soli 39 anni a causa di una micidiale overdose di pillole dietetiche e di alcol.

A niente è servito il carattere forte e tenace di una donna che, nella realtà, nascondeva molteplici debolezze e frustrazioni.

Alessandra Margiotta