Quale scrittura oggi?
di Antonio Stanca – Attività diventate caratteristiche, distintive della nostra epoca, l’epoca di Internet, sono quelle della visione e dell’ascolto ormai diffuse presso una larghissima fascia della popolazione mondiale. I mezzi di comunicazione di massa si sono tanto perfezionati da riuscire a procurare in qualunque momento, in qualunque posto o situazione, quel che si vuole sapere facendolo apparire su uno schermo. Basta poco, il tasto di un computer o di un cellulare, e subito si può disporre di tanto, si può sapere di tutto, di vecchio e di nuovo, di passato e di presente, di storia e di geografia, di letteratura e di arte, di musica e di pittura, di cinema e di teatro, di scienza e di filosofia, di religione e di teologia, di pensiero e di azione, di tutto quanto ha fatto e fa parte della vita dell’uomo dalle origini ai nostri giorni. E’ incredibile, sembra un miracolo che, però, ha pure i suoi aspetti negativi. Non solo la comunicazione o la visione ma anche l’elaborazione e la valutazione di dati, i loro calcoli, non solo per il presente ma anche per il futuro sono state ormai raggiunte dalle certezze grazie a Internet, non solo a breve ma anche a lunghissima distanza si può sentire, vedere, sapere quel che accade e tutto questo se usato in ambito militare può diventare pericoloso, può favorire lo spionaggio, la costruzione, la sperimentazione, la collocazione di armi segrete, le strategie di combattimento.
E’ l’epoca di Internet e la si sta vivendo in ogni suo aspetto, positivo e negativo. Tra le negazioni oltre a quelle di carattere militare ce ne sono altre che riguardano in particolare i ragazzi e i giovani di età scolastica. Per questi ormai non c’è scambio, comunicazione se non tramite cellulare o mezzi affini, fatta, cioè,di monosillabi, esclamazioni, segni, figure, colori, suoni e non di parole, frasi, discorsi. Sempre più difficile è diventato riportare questa generazione ai sistemi della scrittura e della lettura e della situazione tanto sta soffrendo la scuola. Dopo la scuola altri ambienti sono destinati a sopportare e soffrire tali mancanze.
Alla fine della scrittura e della lettura si sta assistendo e senza possibilità di rimedio!
Ma pur in un contesto simile diffuso è il proposito perseguito oggi da tante persone e volto a far pensare loro di scrivere un libro, a far credere che così si distingueranno, miglioreranno la loro condizione. Dai calciatori agli uomini politici, dagli attori ai presentatori televisivi, dagli esperti di storia locale a quelli di arti occulte, dai cantanti ai musicisti, dagli alpinisti ai chirurghi e a tante altre persone che con la scrittura non hanno mai avuto rapporti. Nessuno sembra sfuggire al fascino di proporsi come scrittore. A volte si tratta di persone che hanno concluso la loro carriera e che nelle pagine di un libro intendono ripercorrerla e riproporla. Si potrebbe pensare che non vogliano smettere di farsi notare e che questa ambizione non le renda accorte di come oggi la lettura o il semplice acquisto di un libro sia diventato un problema. Oppure si potrebbe credere che le loro ed altre opere scritte rientrino tra le tante che oggi sono cercate, stampate da case editrici in crisi e che sono destinate a rimanere nelle librerie.
Quando non si legge più si scrive di più. Si stampano opere inutili, superflue, di non scrittori,aumentano i linguaggi in circolazione per evitare che alcune case editrici chiudano.
Potrebbe essere la spiegazione di un problema che ancor più grave diventa se si pensa che a venire travolti da tale confusione di contenuti e forme espressive, oltre alla scuola e ad ogni organo di formazione, sono pure gli scrittori veri che ancora esistono anche se rimangono per pochi lettori.
C’è ancora una scrittura vera, degna di questo nome, ma si è ritirata da una scena diventata così rumorosa, così affollata dove tanti scrivono, tante scritture si praticano, si stampano pur sapendo che non saranno lette.
Antonio Stanca
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