Fimmine Fimmine, un libro di teatro-comunità
di Maira Marzioni
E’ stato presentato sabato 7 giugno, alle 19.00, a Leverano, nella Sala Assembleare della Banca di Credito Cooperativo e domenica 8 giugno, alle 11.00, al Fondo Verri di Lecce in via Santa Maria del Paradiso 8, “Fimmine Fimmine – il teatro della vita” libro a cura di Maira Marzioni, Caterina Pontrandolfo e Assunta Zecca per Spagine Fondo Verri Edizioni.
Il libro racconta il progetto di teatro e comunità “Fimmine Fimmine – Canti Memorie e Storie delle donne dell’Arneo” che le autrici hanno realizzato, dal mese di marzo a settembre 2013 , con un gruppo di anziane e di artiste tra i Comuni di Leverano, Copertino, Nardò, San Pancrazio, Veglie, Salice Salentino. Si è trattato di un progetto complesso pensato per restituire valore alla memoria delle donne nel racconto della storia di un territorio. Ricerca antropologica, laboratorio, comunità, teatro, paesaggio. Madri, contadine, tabacchine, tessitrici, filatrici del secolo scorso. Le loro testimonianze e i loro canti. Donne che hanno ascoltato altre donne e ne hanno fissato la memoria restituendola alla comunità attraverso il teatro, il canto, la scrittura, la fotografia.
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Perchè si racconta? Qual è il valore di un lavoro di raccolta di memorie di vita e vitali? Restituire, io credo, alla comunità che ha generato quelle storie, primariamente, e poi a tutti, con una lingua che possa arrivare, che non pone muri, ma crea ponti, per far entrare col tramite della storia nelle vite che le muovono e le fanno essere.
Due giorni di presentazioni per un libro faticoso e complesso, che alla fine, con una certa dose di magia, che va oltre le teste di chi l’ha curato, credo contenga una grande forza e bellezza, che sia un libro utile, che bisognerebbe averlo per capire chi siamo, dove poggiamo i piedi, tutti, donne e uomini.
Vorrei condividere anche con chi non c’era le due cose più belle e importanti: alla presentazione a Leverano nella suntuosa e severa aula conferenze della banca in prima fila c’erano quasi tutte le donne che abbiamo incontrato, nonostante il caldo della stanza hanno ascoltato tutto, sono intervenute, hanno preso il microfono e raccontato, viva voce, viva! vive, presenti, indisciplinate, ci apostrofavano, ridevano, facevano battute, Gilda ha scritto una rima per noi l’ha recitata dal pulpito, una sacerdotessa irriverente col suo fiore bianco di carta in dono; Fernanda voleva che contassimo in dialetto! Maria si è sentita chiamata in causa e ha raccontato dal vivo un pezzo di sé, Annunziata
è salita sul mega tavolo e al microfono ha raccontato quasi tutta d’un fiato la storia a sonetti di Fra Marino, una donna che entrò da uomo in un convento.
Le guardavo ed erano di una vitalità incredibile, in confronto noi la maggior parte del tempo siamo morti.
La seconda cosa importante e preziosa è Benedetta che ha quattordici anni, ha seguito il percorso con noi, ha fatto le prove, ha recitato, pur non avendolo mai fatto, c’era in questi due giorni ed era bella, molto bella: eri al Fondo Verri ha preso la parola ha raccontato cosa è stato per lei fare questo percorso, era entusiasta e seria. Sabato Ada Donno ha parlato delle donne e del lavoro, di come sia necessario liberare il lavoro, del sogno di connettere le donne a livello internazionale, quando siamo uscite Bendetta mi ha detto che il discorso di Ada le era piaciuto moltissimo. Benedetta è una ragazzina schietta e senza fronzoli, farà l’esame di terza media la prossima settimana e poi si è iscritta all’istituto tecnico perchè è appassionata di meccanica, le sue amiche la invidiano perchè è una scuola piena di ragazzi, lei dice che non vede l’ora di studiare la meccanica. Ecco in queste due cose il mondo parla e finalmente dice che questo lavoro andava fatto, che una punta di delicata coscienza è stata generata.
Il libro è disponibile al Fondo Verri
“Fimmine Fimmine, il teatro della vita.
La raccolta, la tessitura, il vento”
a cura di Maira Marzioni, Caterina Pontrandolfo, Assunta Zecca
ritratti di Pina Muci
fotografie di scena di Corrado D’Elia
prefazione di Mauro Marino
intervento critico di Luisa Cavaliere
postfazione di Ada Donno
cura della copertina di Valentina Sansò
edito da Spagine, Fondo Verri, Lecce
finito di stampare a marzo 2014 da Grafiche Panico-Galatina
€13
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