Giornata della Memoria: dire no alla “colpevole indifferenza”
di Mauro Marino
Per Il Mese della Memoria, iniziativa promossa dall’Asociazione Nazionale Presìdi del Libro, il Fondo Verri con il Polo Biblio-Museale della Provincia di Lecce propone, sabato 26 gennaio, alle 19.00, nella Sala Lettura della Biblioteca Nicola Bernardini (ex Convitto Palmieri, in Piazzetta Carducci a Lecce), il concerto-recital “Voci e suoni della Memoria” con il quartetto d’archi Alter-Azioni composto da Clelia Sguera, violino; Matteo Notarangelo, violino; Giacomo Battista, viola; Elia Ranieri, violoncello – e le letture di Piero Rapanà e di chi vorrà, nel corso della serata, prestare la sua voce.
La proposta del Quartetto AlterAzioni, da tempo impegnato in attività di ricerca e diffusione della musica nei campi di concentramento, è incentrata sul tema della “necessità della musica nelle condizioni di minima umanità”. Il concerto-spettacolo propone una selezione musicale accompagnata dalla lettura di alcuni celebri brani.
Porrajmos, “grande divoramento”, è il termine che i Rom utilizzano per definire l’olocausto, la tragedia dei campi di sterminio dell’ultimo conflitto mondiale, nei quali hanno trovato la morte milioni di esseri umani tra ebrei, prigionieri politici, omosessuali, malati fisici e mentali, Rom e Sinti.
Il programma di Voci e Suoni della Memoria fonde e intreccia il repertorio classico di autori di origine ebraica con la musica di tradizione (ebraica, klezmer e romanì) in un continuo rimando di commistioni e di reciproche influenze, tra popolare e colto, tra cultura alta e “culture altre”, alla ricerca di possibili comuni radici musicali. Cuore della performance sono le musiche cosiddette concentrazionarie, ovvero composte all’interno dei campi di concentramento da musicisti prigionieri. Nello spettacolo la voce-guida della memoria storica fa da filo conduttore, alternandosi senza soluzione di continuità alle voci musicali. La musica e la parola coinvolgono e affascinano, in un dialogo interculturale che diventa riconoscimento delle diverse identità. Un omaggio alla memoria, alle vittime e ai sopravvissuti dell’Olocausto, ma anche una luce di speranza verso il futuro dell’umanità.
Con la musica, per un omaggio non retorico alla memoria, alle vittime e ai sopravvissuti la lettura a voce alta, guidata dall’attore Piero Rapanadi che coinvolgerà chi nel corso della serata vorrà prestare la sua voce – di brani tratti dalla letteratura dell’Olocausto tentando di trovare in essi tracce esortative utili alla deriva reazionaria del presente.
Il pubblico sarà accolto nella sala dall’allestimento di cartelli che “declamano” frasi tratte da un “guerrilla poetry” dedicato alle parole della scrittrice italiana Anna Maria Ortese, un monito a ritrovare una dirittura etica alla indifferenza che pare oggi pervadere la nostra contemporaneità.
Programma musicale
F. Mendelsshon – Bartholdy, “Shensűchtig”
Musica tradizionale ebraica, Piesn bez slov (Romanza senza parole)
J. Williams, Theme from “Schinderl’s List”
adattamento per quartetto d’archi
E. Goué, Tre Pezzi Facili per quartetto d’archi
Preludio-Oration -Noel Linguadosen
Tre danze in stile Klezmer
Doina-Jewish Wedding Dance-Dance Dance
J. Brahms, Danza ungherese N.5
G. Bregovic, Tango
Peter Linchtental -W.A. Mozart -Contemporany Adaptation for String Quartet dal Requem KV 626 – “Lacrymosa”
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