Esserci è importante, e bene ha fatto Quotidiano a lanciare l’iniziativa di una manifestazione contro estorsioni, racket, malavita organizzata per lunedì 12 maggio prossimo. E’ tempo che la società civile si mobiliti.
Il 21 marzo scorso la giornata per la legalità e l’impegno indetta come ogni anno da Libera a Lecce è stata devastante per l’assoluto silenzio che l’ha avvolta, c’erano le scuole di ogni ordine e di molte parti della provincia, accompagnate da docenti che hanno a cuore l’educazione dei ragazzi a vivere nella società.
Si potevano contare sulla punta delle dita invece le persone della cosiddetta “società civile”, quasi fosse un problema d’altri. E mancava la “società civile” a Nardò, nell’anniversario dell’assassinio di Renata Fonte, assenze sottolineate da Don Ciotti. Ora invece, grazie a Quotidiano, pare che molte adesioni stiano arrivando, in un periodo in cui non passa giorno senza che pallottole, incendi, auto che saltano, minacce di chiaro stampo mafioso siano sulle cronache. I comportamenti magari non mafiosi a tutto tondo, ma che potremmo definire mafiogeni sono all’ordine del giorno, dal voto di scambio, ai rasati davanti ai seggi a controllare chi vota e chi no. Vicende fosche che portano agli onori della cronaca anche amministratori della cosa pubblica, sono tutte avvisaglie che inducono la malavita a dire che “se lo fanno loro, tutto è lecito”. Appalti dati con leggerezza, cosa pubblica trattata come affare di famiglia, arroganza, richieste ed offerte di favori, a volte di lavoro, fino ad arrivare a pass palesemente falsi. Sono tutti segnali di un malessere sociale inquietante, vischioso, che alla lunga può indurre ad alzare il tiro.
Ed è strano, pur se in certa misura comprensibile, che nessun commerciante, artigiano che riceve pallottole nelle buste o nelle serrande, che si vede andare a fuoco l’auto, dichiari di non aver sentore di nulla, nè richieste nè minacce.
Senza l’aiuto delle persone la magistratura poco potrà fare.
Non esistono città mafiose e città non mafiose, esiste una malavita che si insinua nei gangli vitali della società, la blocca, la insidia e alla fine la manovra. Una manifestazione è una grande cosa, però deve proseguire nel tempo, occorre riappropriarsi della legalità in ogni sua forma, senza cercare scorciatoie neppure per non pagare una multa per divieto di sosta, il funzionario che si concede, alla lunga chiederà conto e vorrà essere ripagato in qualche modo, magari chiedendo i voti non perché è un buon amministratore, ma perché lui gli amici degli amici li tratta bene.
Mafiosi? Certo che no, sono i comportamenti che sono mafiogeni, che inducono a passare al livello successivo. Nel territorio ci sono moltissime criticità che la cronaca ci fa leggere ogni giorno: caporalato per la raccolta di pomodori, malaffare nella gestione di personale straniero per i pannelli solari, gioco d’azzardo, rifiuti pericolosissimi lasciati nelle campagne (amianto, pneumatici ed altro) e potremmo proseguire, far finta di non vedere o, peggio, dire che non ci riguardano da vicino è pura miopia. E la miopia, se non curata, può diventare cecità. Per fortuna gli anticorpi ci sono tutti, associazioni, giovani e meno giovani, ragazzi e persone anziane che non ci stanno. Se le esplosioni diventano abitudine e non fanno sobbalzare, se ci si rallegra perché un politico ha ricevuto pallottole in una busta, le mafie e i comportamenti mafiogeni vincono.
E l’informazione puntuale è uno degli strumenti più efficaci per combattere il malaffare, come creare oasi di incontro e discussione è esiziale per capire. Quanti sanno, per esempio, che il gioco d’azzardo è uno dei veicoli più efficaci per la criminalità organizzata per riciclare denaro e creare fonti di reddito da usura? E’ sufficiente leggere le cronache per sapere come ogni mese vengano pescati apparecchi da gioco (slot machine) irregolari, truccati, disconnessi dall’erario. In Puglia e Calabria si stima che questi siano sotto la media nazionale con quote che arrivano al 70%. Il tutto a fronte di una propensione al gioco pari al 100% della media nazionale. E’ più che ipotizzabile la gestione della malavita in questo settore, con le conseguenze per gestori e giocatori che tutti conosciamo.
Ben venga una mobilitazione massiccia e trasversale, soprattutto nei comportamenti quotidiani. Ben venga una mobilitazione onesta, non “pelosa”. Sarebbe pessimo vedere se si riscontrasse la presenza di eletti che poi comprano voti o concedono appalti con leggerezza. Rischierebbe di veder falsare gli sforzi di molti.
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