Nicolas Barreau, lo scrittore dell’amore
di Antonio Stanca –
Un altro romanzo, Lettere d’amore da Montmartre, ha scritto il francese Nicolas Barreau, e l’anno scorso è comparso in Italia nella serie “I Narratori” della Feltrinelli. Lo ha scritto in tedesco che, accanto al francese, è l’altra lingua usata dallo scrittore. La traduzione è di Monica Pesetti.
Barreau ha quarant’anni, è nato a Parigi nel 1980 e qui vive. Si è laureato alla Sorbona, ha poi lavorato in una libreria ed infine si è dedicato quasi esclusivamente alla scrittura.
La madre era tedesca, il padre francese e probabilmente per onorare entrambi ha pensato di usare le due lingue nelle sue opere.
Nel 2010 con il terzo romanzo, Gli ingredienti segreti dell’amore, riscosse un successo che superò i confini della Francia. L’opera ebbe molte traduzioni, molte ristampe ed, infine, un’edizione tascabile ed una riduzione cinematografica. D’allora Barreau è diventato uno scrittore molto letto. Era piaciuta la storia d’amore contenuta nel romanzo e sarebbero piaciute le altre dei romanzi successivi. Di amore scrive Barreau, favole a lieto fine sembrano le sue poiché capaci di andare oltre gli ostacoli, i pericoli del loro percorso e raggiungere la meta desiderata.Un romanzo d’amore è pure Lettere d’amore da Montmartre, dove un giovane scrittore, Julien, perde la moglie Hélène e rimane col piccolo Arthur di soli quattro anni. Hélène era una donna molto bella, molto giovane e Julien ne era pazzamente innamorato. La sua scomparsa lo farà soffrire molto, non riuscirà a liberarsi del ricordo, del bene che c’era stato tra loro. Tra l’altro penserà di poterla resuscitare o di poter stare per sempre con lei nell’altra vita. Di altre assurdità si convincerà.
La vicenda si svolge a Parigi, qui Hélène è sepolta nel piccolo cimitero di Montmartre, poco distante dalla casa dov’era vissuta con Julien ed Arthur. Il cimitero diventerà il luogo più frequentato da Julien, la tomba di Hélène la più amata tra le sue cose.
Non crederà ci possa essere ancora vita per lui, non saprà come regolarsi, perennemente confuso, smarrito si sentirà, abbandonerà gli impegni, interromperà la scrittura del romanzo che aveva programmato, avrà problemi a stare col piccolo figlio, a ritrovarsi con i familiari, gli amici, penserà solo e sempre ad Hélène. Ogni tanto crederà di vederla, vorrà parlarle e per questo comincerà a scriverle quelle lettere che lei gli aveva chiesto prima di morire. Anche lei era stata molto innamorata di lui, gli aveva raccomandato di scriverle dopo la sua morte, di dirle come trascorreva le giornate, come stava, come si sentiva e di lasciare le lettere in un piccolo scomparto della tomba creato appositamente. Gli aveva fatto intendere, si erano convinti che lei le avrebbe lette. Tantoamoreli univa che nessuno pensava potesse mai finire, che entrambi volevano continuarlo per sempre. Una corrispondenza, anche se tra lui vivo e lei morta, era sembrato il modo migliore per farlo.
Così si svolgerà il romanzo del Barreau che intorno a questo strano rapporto d’amore costruirà una storia comprensiva di molte situazioni, di molti personaggi, una storia dove molto labili diventeranno i confini tra la vita e la morte, dove tanti saranno gli elementi che insorgeranno, cheinterverranno sul cammino di Julien da renderglielo faticoso, complicato. Fin quando non giungerà a salvarlo dalle tenebre, dai fantasmi, tra i quali ormai si aggira, dall’amore invisibile per Hélène un amore visibile, concreto, reale, quello per Sophie, la giovane che in quel cimitero svolge il suo lavoro di restauratrice delle tombe. Sarebbe stata una continuazione, l’amore di Hélène o per Hélène sarebbe diventato quello di Sophie o per Sophie. Quest’ultimo avrebbe vinto sui tormenti del pensiero, sulle pene dell’immaginazione e avrebbe provato ancora una volta come riesca Barreau a procurare ad un sentimentooggi tanto in crisi un valore, una funzione molto importante. Sono le vicende che crea a mostrare che l’amore c’è ancora, che di amore c’è ancora bisogno, che nell’amore bisogna credere, che, nonostante i tempi siano cambiati, non lo si può dire finito.
Sembra una missione quella che lo scrittore sta compiendo con le sue opere. È tanto lo spirito che lo anima da non farlo mai desistere, da averlo convinto che scrivere d’amore serve a diffonderlo, a farlo giungere lontano, a farlo valere pur quando è diventato difficile.
Antonio Stanca
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