Le narrazioni di Rocco Boccadamo sono incentrate suoi luoghi, sui paesaggi. Castro, Marittima, e zone limitrofe, sono posti dell’anima, sono scorci naturalistici di pura bellezza, che hanno un cuore pulsante, che batte. Il 10 novembre scorso, ho letto su Spagine, il periodico del Fondo Verri, un affascinante racconto del narrastorie salentino, “Zia Valeria…e dintorni, tra il presente e un rosario di volti, di ricordi del passato”. Rocco, in questo ultimo anno, ha scritto assai poco. Ora è tornato con le sue note di vita quotidiana e ordinaria. Di Rocco ho sempre apprezzato il garbo stilistico, la linearità delle sue descrizioni, il suo voler prediligere le piccole cose con un anelito francescano e una innata spiritualità. Son contento che, dopo un anno di “astinenza”, abbia ripreso a raccontare i suoi vissuti, che sono pullulanti di vita contadina, di risvolti paesani. Rocco è un uomo maturo, e la scrittura per lui (come, del resto, per tanti di noi) è un ineludibile “mestiere di vivere”, la fiammella che tiene desti. La scrittura rinnovella le reminiscenze di fuoco amaranto. Le rende sempre rinnovabili, sempre esprimibili. Ciò che mi ha sempre colpito della scrittura di Rocco è il taglio popolaresco e familiare. Protagonisti dei suoi scritti sono le donne e gli uomini del popolo, che fanno e determinano la storia, nonostante tutto. Nel racconto uscito, dopo un lungo tempo, il 10 novembre scorso, protagonista è zia Valeria, una donna del popolo, sorella, tra l’altro, di Immacolata, la madre di Rocco, scomparsa prematuramente. Oggi zia Valeria ha ottantotto anni, vive a Como. Il marito zio Toto, conosciuto fra Ortelle e Marittima, uomo della Marina Militare, deceduto un po’ d’anni fa, s’era sposato con Valeria nel 1954. Da allora, per loro, una serie di peregrinazioni, da Como alla Sicilia. Adesso zia Valeria vive con i figli nella città lariana. Ebbene, una semplice storia familiare viene tratteggiata da Rocco con precipui e sorprendenti particolari esistenziali. C’è, nel racconto, una narrazione dettagliata dei luoghi e dei mari e delle campagne vicino Marittima, Castro, Ortelle, perle adamantine del Sud. Nell’ottobre 2018, una sorpresa inaspettata e benedetta per Rocco. Zia Valeria, dopo tanti anni, è scesa nei posti d’infanzia e giovinezza. Il pathos di Rocco è uno strumento rosso sangue di comunicazione, di compartecipazione. Dal pomeriggio fino al tramonto, Rocco Boccadamo ha fatto salire sulla sua auto l’amata zia Valeria, “per un percorso di rivisitazione dei luoghi e di rivitalizzazione degli eventi e rimembranze”. La prosa degli affetti è anche slancio lirico: è poesia degli accadimenti. E Rocco sa viaggiare sulle ali delle minuscole essenze con ardore fraterno e con una affettuosità che avviluppa.

Marcello Buttazzo