I Carofiglio a confronto
di Antonio Stanca –
Allegato a la Repubblica è comparso poco fa, su licenza Einaudi che lo pubblicò l’anno scorso, L’ora del caffè (Manuale di conversazione per generazioni incompatibili) di Gianrico e Giorgia Carofiglio. Lei, ventotto anni, laureata a Londra in Teoria politica, ha lavorato presso un’agenzia letteraria e attualmente collabora con case editrici. Lui, sessantadue anni, noto autore di romanzi, racconti e saggi, più volte premiato e molto tradotto, si è pure impegnato per il cinema, il teatro, la televisione e la composizione di audiolibri. Dal 2002 aveva iniziato con l’attività letteraria e di spettacolo. In precedenza aveva ricoperto incarichi pubblici di rilievo. In questo libro è la prima volta che si mette con la figlia e lo ha fatto perché gli argomenti trattati richiedevano un confronto, uno scambio di opinioni tra esponenti di generazioni, di tempi diversi. Si doveva dire dei problemi sorti da quando si è diventati moderni, contemporanei. In verità Gianrico non è nuovo a certi temi giacché sempre, nella sua narrativa, ha scritto di quanto nella vita, nella società, nella storia dei nostri tempi è cambiato in seguito alla diffusione di principi, valori ben diversi da quelli della tradizione, ben lontani dalla dimensione ideale, spirituale. Tanta vita di oggi ha percorso Gianrico scrittore per mostrare cosa è successo, come si sta, cosa si fa da quando lo sviluppo scientifico e tecnologico, la rivoluzione industriale hanno modificato tante cose. Ha lasciato intravedere, però, la possibilità di risolvere i problemi, i contrasti tra prima e dopo, di riscoprirsi, ritrovarsi vicini pur in un contesto cambiato. Non ha negato la modernità ché naturale, necessario è il suo avvento, ha perseguito, però, una sua combinazione con quanto del passato poteva ancora valere affinché quella non diventasse unica, assoluta, non si trasformasse in un eccesso, in un pericolo.
Questo del passaggio da prima a dopo, dei problemi, degli eccessi, dei pericoli che ne sono derivati, dei provvedimenti che sono diventati necessari, urgenti, sarà l’argomento del quale nel libro discuteranno padre e figlia. I risvolti del loro discorso saranno tanti, dall’alimentazione alle malattie del corpo, a quelle della mente, dall’incalzante, minaccioso cambiamento climatico alla difficile posizione della donna negli ambienti di lavoro, dai guasti, dai vizi nel costume all’assenteismo giovanile, alla sfiducia nella politica. Di quanto ultimamente è sopravvenuto, di quanto si è aggravato parleranno i due, vi apporteranno opinioni diverse ma giungeranno sempre ad accettarsi, a condividere la gravità di tante situazioni e la necessità di interventi immediati, concreti al fine di contenere le conseguenze. Perché trascurate sono diventate gravi quelle situazioni, perché non ci si è mai liberati da una concezione restia a riconoscere il nuovo corso. Solo in questo modo, invece, si potrebbe, secondo i Carofiglio, modificare, correggere quanto sta avvenendo. Naturalmente non si dovrebbe pensare di annullare completamente il passato ma di combinarlo sapientemente col presente e superarlo nel segno dello sviluppo, del progresso. Ci si deve convincere, si deve prendere atto che siamo entrati a far parte di un’epoca nuova per la quale la vecchia deve essere di aiuto non d’impedimento.
Un invito, una sollecitazione viene da questa opera affinché si faccia quanto serve per il bene dell’uomo, della sua vita qualunque sia la sua età, la sua condizione. C’è tanto da fare ma ben poco ancora si è fatto se tanti problemi sono sorti o si sono aggravati. Da ammirare la chiarezza, la precisione con la quale, nell’opera, sono stati illustrati gli argomenti, la ricchezza delle citazioni. Niente è stato trascurato e molto utile essa risulta per la conoscenza, la valutazione del problema. Ci sarebbe da proporla in ambito scolastico, servirebbe ad informare, sensibilizzare i più giovani riguardo ai pericoli in corso, a premunirli, a farglieli evitare: è quanto cercato dai Carofiglio!
Antonio Stanca
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