di Antonio Stanca –

Dello scrittore portoghese Pedro Chagas Freitas è stato ristampato, da Garzanti, il romanzo Era te che cercavo del 2016. La traduzione è di Ilda Pisani.

Freitas è nato ad Azurém, Guimarães, nel 1979, ha quaranta anni, insegna scrittura creativa, è sposato, scrive per giornali e riviste e soprattutto per racconti e romanzi. Ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali il Premio Bolsa JovenCriatores del Centro Nazionale di Cultura Portoghese. Ha cominciato a scrivere nel 2005, a ventisei anni, perché il padre gli ripeteva che soltanto quando sarebbe riuscito a cavarsela da solo poteva considerarsi una persona arrivata.

Nel 2014 il suo romanzo Prometto di sbagliare è stato un caso editoriale. L’opera conteneva quelli che sarebbero stati i motivi ricorrenti nella produzione narrativa del Freitas, mostrava, cioè, come le vicende, le persone della vita quotidiana siano degne di diventare elementi di scrittura, di arte, come l’amore sia un sentimento, un fenomeno molto importante, il più importante perché capace di superare ogni ostacolo, di risolvere ogni problema. E per amore Freitas non intende solo quello tra un uomo e una donna ma ogni altro amoreper ogni altro fine o scopo. Quello tra innamorati rimane, tuttavia, per lo scrittore il sentimento che più riesce a vinceresulle difficoltà, quello che più ha finora rappresentato nelle sue opere. Anche in Era te che cercavo l’amore di un uomo per una donna costituisce il motivo principale della narrazione. Stavolta, però, è uno solo, l’uomo, il protagonista della vicenda mentre l’altro, la donna, rimane sconosciuto, invisibile. Soltanto alla fine sarà possibile conoscerlo senza, però, che si giunga ad una chiarezza completa. Era la donna che quell’uomo, il fotografo Carlos, aveva perso dopo essere stato, quando erano ragazzi, qualche tempo con lei, la donna della quale si era innamorato, che non aveva più visto e che per tutto il romanzo mostrerà di cercare senza mai trovare, la donna della quale crederà continuamente di scorgere tracce, di leggere messaggi, dalla quale penserà di essere amato. Saranno questi pensieri a sostenerlo nella ricerca, a fare in modo che non si fermi mai, che mai rinunci al suo proposito neanche quando è stremato, sfinito, deluso dai continui insuccessi.

Niente ricordava di quella donna se non il volto e una ricerca iniziava ogni volta che un volto femminile, visto o fotografato, gli facesse pensare a lei, gli facesse credere che fosse il suo. In una serie infinita di ricerche, d’indagini si trasformerà la sua vita senza che alcun risultatodiventi mai possibile.

Si era sposato, aveva il suo lavoro ma quella donna, quel volto continuava a perseguitarlo, ad assillarlo. Era tanto innamorato, era tanta la sua passione che lo avrebbe cercato sempre, che non avrebbe mai pensato che non ci fosse più, che la donna fosse lontana o morta. La sua era diventata un’ossessione, una malattia. Era sicuro che l’avrebbe trovata, che lo stesse aspettando.

In veritàc’era stata una tragedia, quella donna era morta sotto i suoi occhi e tanto ne era rimasto sconvolto da ricordare solo il suo volto e da impiegare l’intera vita a cercarlo.

Suggestivo, affascinante, intricato il contenuto del romanzo, frammentaria, sempre interrotta l’esposizione. E’ il modo di procedere del Freitas, per immagini improvvise, immediate, per associazione d’immagini, situazioni, vicende, pensieri, ricordi, sensazioni, emozioni, esclamazioni, parole, suoni, per tutto quanto può venire non solo dalla mente, dall’anima ma anche dal corpo, per tutto quanto può essere espressione, manifestazione del vivere. Allo scrittore sembra questo il modo migliore per rendere la vita nella sua autenticità, nella sua totalità, per fare della quotidianità l’ambito delle sue opere.

È nuovo, è originale Freitas nei propositi e nella loro espressione ma come ogni novità anche la sua corre dei pericoli, rischia di non superare tutti i giudizi.

Un procedere d’impulso, fatto di frasi brevi, di parole che si ripetono, che affermano e negano, accettano e rifiutano, si compongono e scompongono, si uniscono e si dividono è il suo. Freitas è convinto che questa possa essere scrittura, la nuova scrittura poiché la sola gli sembra adatta a farlo riuscire nel suo intento.

Antonio Stanca