W GRETA!
di Marcello Buttazzo –
Al vertice di Davos si sono scontrati due modelli antitetici di pensiero. Due diverse concezioni antropologiche della ecosostenibilità, della economia delle risorse. Una “scuola” di interessi economici e miliardari, incarnata dal presidente americano Donald Trump, che ha avuto l’impudenza di definire in modo inappropriato gli ambientalisti, con il suo solito piglio “sgrammaticato” mentalmente. L’attivista diciassettenne Greta Thumberg sostiene fatti lineari, incontrovertibili, non astrusità. Semplicemente e razionalmente afferma: “Ascoltate i giovani e la scienza. La nostra casa è in fiamme”. Ha pienamente ragione la giovane svedese. La terra per un abuso scriteriato di combustibili fossili e delle energie “sporche” è agonizzante, è fuori dai gangheri, ha il fiato corto. Ci sono evidenze scientifiche d’irrefutabile valenza, che testimoniano, ad esempio, l’inquinamento progressivo causato dall’emissione di gas serra. Al cospetto d’una situazione ecosistemica allarmante ed emergenziale, lo stramiladario sfondato Trump, amico in affari dei petrolieri, con superficialità e ottusità ha sentenziato: “No ai profeti di sventura e alle loro idee di apocalisse”. Lo stramiliardario presidente farebbe bene, invece, a dare ascolto agli scienziati e agli ecologisti, mettendo da parte i suoi sconclusionati progetti ideologici e speculativi.
Marcello Buttazzo
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