Tutto ma non “Viva l’Italia”
di Marcello Buttazzo –
Francesco De Gregori, con un quartetto d’archi e con la storica band, due coriste e un’intera orchestra, sta girando l’Italia con i suoi memorabili capolavori. Lui, inimitabile cantore d’amore e civile, narra liricamente da tanti anni la storia di questo Paese. Violini, pianoforte, fiati danno un senso ancora più immaginifico alle sue classiche canzoni trasognate e uniche. In queste serate, in giro per i luoghi storici più belli d’Italia, presenterà i suoi successi in un contesto sinfonico. Il Principe riproporrà, tra le altre, la canzone “Pablo”. Lui sostiene d’essersi ispirato ai Malavoglia e agli ultimi del mondo. Con tristezza, però, afferma: “Non riesco a cantare Viva l’Italia”. Come dargli torto. La politica italiana dominante è quella che è. C’è poco da gioire. Personalmente mi piacerebbe che, in questa triste e avvilente era di Decreti sicurezza bis sventagliati per mera propaganda come una clava dal Salvini trionfante, il Principe nei suoi concerti rispolverasse “Natale di seconda mano”, pezzo soave sui migranti del 2001. A dimostrazione del fatto che le questioni immigratorie e popolazionistiche si possono affrontare con piglio morbido e con postura poetica. E non solo con fiacche misure securitarie e demagogiche.
Marcello Buttazzo
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