Sulla criminalizzazione del movimento ecologista
di Marcello Buttazzo –
Gli ambientalisti di Extinction Rebellion, sabato 9 dicembre, hanno protestato contro le titubanze della Cop 28 in vari luoghi, da Roma a Milano, da Torino a Venezia, fino a Bologna. Nei fiumi e nei canali di queste città è stata versata fluorescina, una sostanza innocua (usata in idraulica e speleologia), che ha colorato l’acqua di verde. C’è chi, ancora oggi, si scandalizza in modo eccessivo per i comportamenti radicali di questi giovani attivisti. C’è chi, come alcuni ministri del governo Meloni, definiscono questi ragazzi e queste ragazze come “eco-vandali”. Certo, è bene sostenere che i monumenti e le altre strutture non vanno sporcate e danneggiate. Epperò, fra gli altolocati politici del pensiero dominante, è possibile che non ci sia nessuno che s’interroghi sulla “bontà” delle politiche energetiche mondiali? Non c’è nessuno che si sconcerti per quei governi che continuano ad investire massicciamente sui combustibili fossili, che sono i primari responsabili delle alterazioni chimico-fisiche dell’atmosfera e dell’ecosistema Terra? Possibile che non ci sia nessuno che evidenzi chiaramente la totale inutilità dei summit mondiali sul clima, dove non si decide mai nulla di drastico e di politicamente rilevante e vincolante per tutte le grandi potenze (soprattutto per quelle che inquinano di più)?
Marcello Buttazzo
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