di Marcello Buttazzo –

Il movimento antisovranista, spontaneo, denominato Sardine, che si batte contro la xenofobia, contro il razzismo, contro l’omofobia, per una concezione ambientale di ecosostenibilità, che sta popolando le piazze d’Italia, senza bandiere, senza vessilli, suscita la mia simpatia. Forse, questo movimento multiforme, con un’anima essenzialmente di sinistra, non è riuscito ancora a passare dalla fase della protesta a quella della proposta. Ma è già un successo che tanta gente voglia opporsi, in modo pacifico e non violento, alla politica urlata, demagogica, populistica, della rappresentazione volgare. Epperò, se questo aggregato autoctono mi è gradito, un altro movimento suscita ancor di più il mio entusiasmo: le cosiddette Sardine nere. A Napoli, 200 immigrati hanno manifestato e protestato contro il mancato rilascio dei permessi di soggiorno: “Siamo le sardine che hanno attraversato il deserto, fuggite ai campi libici e ora nuotano nel mare della burocrazia e del razzismo istituzionale”. Che dire? Forza migranti.                                      Marcello Buttazzo