Per una normativa liberale sull’interruzione della gravidanza.
di Marcello Buttazzo –
Il presidente argentino Fernandez ha avanzato con altri deputati la proposta di legge per estendere il ricorso all’aborto nel suo Paese. Il Papa è intervenuto con una lettera inviata ad alcune donne dei quartieri popolari di Buenos Aires, usando parole dure: “È giusto affittare un sicario per risolvere un problema? Non è una questione primariamente religiosa ma di etica umana, che precede qualunque confessione religiosa”. Certo, la cura delle donne vulnerabili, l’accompagnamento, il sostentamento economico, l’educazione, la prevenzione sono misure ineludibili, da ascrivere a pratiche di bioetica condivisa. Il Papa, ovviamente, è molto severo sull’aborto, che lo Stato, tuttavia, ha il dovere di affrontare in modo flessibile, morbido, plurale. Se davvero come sostiene Francesco, l’interruzione volontaria di gravidanza è un fatto di etica umana (e lo è), occorre rispettare anche le scelte dolorose in consapevolezza della donna, che ha potere sul suo corpo ferito, dilacerato. Per certi versi, come si fa, ad esempio, a non apprezzare l’atteggiamento eticamente sensibile del presidente americano Joe Biden, che, pur essendo personalmente pro-life, non impone le proprie convinzioni al Paese, e già dai tempi di Obama ha lavorato per ottenere una normativa liberale sull’aborto?
Marcello Buttazzo
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